È Halloween, tempo di storie dell’orrore, ma non solo. Dopo questo ottobre di pioggia, ci manca l’estate e l’andare in barca. In redazione ci siamo confrontati e abbiamo raccolto dieci momenti di “terrore” classici di chi naviga. Tra il serio e il faceto, a noi sono venute in mente queste. E a te? Scrivilo nei commenti.
Le 10 paure di chi va in barca
- Finire la benzina
La più classica, praticamente scontata, è comunque tra le prime cause di intervento in mare della Guardia Costiera. Se le condizioni sono calme, quello che rischia di far paura sul serio è il conto a terra. - Fuoribordo rubato
La sorpresa che non vorresti mai avere, ma che ogni tanto, purtroppo, si verifica. Ne parlavamo a settembre in questo articolo con alcuni semplici consigli per evitarlo. - Teak macchiato
Quando hai appena finito di mettere a nuovo la coperta e inviti i tuoi amici a bordo e c’è sempre quello che sale con delle scarpe da alpinista o chi rovescia vino e olio direttamente sul teak. Lo sguardo appena te ne accorgi lo conosciamo bene… orrore! - Acqua nel serbatoio
Tra gli indubbi vantaggi dell’elettrico possiamo annoverare questo: non vi troverete mai con la benzina sporca, i serbatoio da ripulire e i filtri da svuotare. - Acqua a bordo
Forse uno dei momenti più seri di tutta la rassegna. Quando durante un trasferimento scendi e vedi galleggiare gli oggetti è importante mantenere la calma, ma il momento è sicuramente “horror”. - Finire le bevande fresche (leggasi birre) sotto il sole d’estate
Niente di irreparabile, ma immaginatevi, o meglio, ricordatevi, spaparanzati sul prendisole per godervi gli ultimi raggi della giornata. A questo punto, un formicolio alla gola vi ricorda che avete una certa sete. Aprite il frigo (o i frighi) di bordo e non c’è più nulla, giusto una mezza di acqua naturale a temperatura ambiente, appena messa da qualcuno a bordo con voi. Qui potete farvi prendere dal panico! - Ancora incagliata (o non fissata)
È tempo di tornare a casa. Siamo pronti a partire? Sì! Metti in moto, fai qualche metro in avanti e inizi a recuperare, ma puf. L’ancora non sale. Dopo mezz’ora chiedi se qualcuno ha ancora voglia di fare il bagno. Paura analoga? Gettare un’ancora a mano e vederla correre verso il fondo portandosi dietro la cima che vi siete dimenticati di fissare. - Batterie a terra
Che sia all’uscita o mentre siete in rada, se c’è un momento “horror” è quando provate a mettere in moto e non ci sono segni di vita. - Non accorgersi di una secca
L’attenzione non è mai troppa in barca, soprattutto con la tecnologia che oggi ci permette di navigare tranquilli e in modo facile (a volte troppo). Perché il rumore che fanno vetroresina e rocce è davvero pauroso. - Chi ti guarda ormeggiare
Ora arriviamo alla regina di tutte le paure in mare. Non è l’ormeggio, sfatiamo questo mito. Il problema è l’uomo in banchina. Quello che ti ha visto schizzare avanti e indietro mentre provavi a domare la manetta impazzita. Quello che non si è perso un istante del tuo ormeggio, ma non si è premurato di porgerti la cima. Quello che ti ha guardato scuotendo la testa mentre scendevi dopo essere riuscito, a fatica, a incastrare i tuoi 8 metri di barca in un posto dove a stento ci starebbe una moto d’acqua. Lui è la persona che fa più paura di tutte.
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