Gli eventi atmosferici che hanno colpito le nostre coste sono stati un fenomeno fuori dall’ordinario, che con la sua furia devastante ha fatto danni per decine e decine di milioni di euro. Alcuni hanno dato la colpa all’inquinamento, al surriscaldamento globale basandosi su ricerche “poco scientifiche”.
E’ proprio così? Per vederci chiaro abbiamo contattato Riccardo Ravagnan, Meteo Forecast & Services Manager del “colosso” della meteorologia marina Meteomed che ci ha anche messo in guardia: “Non è ancora finita.”
“Per spiegare cosa è successo”, esordisce Ravagnan, “uso le parole del nostro esperto di analisi climatica, Francesco Nucera. Quello che ha caratterizzato l’evento di questi giorni, oltre alle precipitazioni, è il vento forte che ha spazzato da Nord a Sud tutta la Penisola. In Liguria l’anemometro di Marina di Loano ha registrato una punta di 90 nodi mentre a Follonica in Toscana è stata rilevata una raffica di 85 nodi.
Il vortice, formatosi a sud delle Baleari, si è andato approfondendo sensibilmente a causa di un potente Jet streak, ovvero un intenso forte vento in quota che soffia oltre i 10mila metri di quota e che si associa in genere alle perturbazioni. Tale vento in quota funziona come una sorta di aspiratore; risucchia l’aria dal basso e crea una calo della pressione al suolo.
Per compensare il vuoto nei bassi strati i venti spirano verso il centro della depressione, tanto più forti quanto più velocemente è avvenuta la diminuzione della pressione. Questo vento si chiama vento isallobarico e si somma al vento generato dalla differenza di pressione tra un punto ed un altro.
Perché un uragano ha devastato le coste italiane?
Il potente Jet streak è poi capace di per sé di aumentare il vento al suolo attraverso un trasferimento di quantità di moto dal basso verso l’alto, soprattutto laddove il vento al suolo e quello in quota sono paralleli”.
Ravagnan ci spiega che non è ancora finita: “In queste ore ho cercato di supportare moltissimi clienti che tra allerte e reali disagi avevano necessità di un supporto continuo e di un monitoraggio delle condizioni. Devo ringraziare tutti i nostri collaboratori perché la squadra si è resa disponibile a chiunque dei nostri utenti avesse bisogno di comunicare e, purtroppo, a qualsiasi ora. La Sicurezza è il tema che ci sta più a cuore per quanto riguarda la navigazione e non ci siamo tirati indietro di fronte la necessità di chi ha dovuto gestire una crisi anche all’ormeggio!
Tra l’altro ci stiamo preparando alla nuova ondata di mal tempo, una nuova depressione, che si avvicina all’Italia. Il minimo di bassa pressione attualmente in Spagna nel corso delle prossime 24-36 ore si muoverà verso le Baleari alimentando un intenso fronte perturbato che porterà maltempo su tutta l’Italia da Nord a Sud nella giornata di giovedì. Il peggioramento sarà accompagnato da un generale rinforzo dei venti di scirocco e da mari fino a molto mossi. Non sarà come nei giorni scorsi ma avremo alcune situazioni di tensione sopratutto considerata l’attivata condizione di rischio idrogeologico del paese”.
E, sul fenomeno devastante appena avvenuto, conclude: “Qualche tempo fa abbiamo avuto l’occasione di parlare dei Cicloni Mediterranei e in questo caso il valore di pressione potrebbe essere il più basso per un evento di questo tipo. Un vero e proprio Ciclone Mediterraneo si è abbattuto sull’Italia e probabilmente passerà alla storia come uno dei più forti degli ultimi decenni. La pressione sotto i 979 hPa per il Piemonte e anche per la Corsica potrebbe essere addirittura un valore record per un ciclone Mediterraneo. Nel passato alcuni Medicanes hanno raggiunto valori di poco sotto i 990hPa.
Rimaniamo a disposizione di chiunque necessiti di un supporto meteo marino, ci potete contattare al numero +39.02.89.70.80.85”