Pesca dalla barca: tutto quello che serve a bordo secondo Marco Eusebi

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Si fa presto a dire cassetta per la pesca. Dalla barca al tipo di pescatore e di pesca tutto può cambiare. È quindi difficile averne una sola. Allora è meglio averne due: una principale o generica e una più specifica per il tipo di pesca che si pratica. Anche se si va a in mare con i gadget più recenti come chi si fa aiutare da un drone a pescare. Ci siamo fatti raccontare da Marco Eusebi, pescatore del Suzuki e del Garmin Fishing Team, come preparare le nostre cassette da pesca. 

Pesca dalla barca: tutto quello che serve a bordo

Non una cassetta per la pesca, ma almeno due 

La prima, per la maggior parte delle volte, rimane fissa in barca. La seconda, o meglio le seconde, vanno create in funzione di quale preda andremo a insidiare. Ovviamente di volta in volta ci si porta dietro la “seconda cassetta” adatta al tipo di battuta che stiamo andando ad affrontare. Inutile tenerla in barca ad occupare spazio.

Ulteriore premessa, la cassetta, anzi le cassette ideali, si creano nel tempo. Difficile uscire da un negozio, anche se fornito, con il fishing tool box perfetto per noi. La sua costruzione avviene passo passo, considerando le proprie abitudini e affinando la tecnica di pesca specifica. Tuttavia, quella che vi diamo qua è un’ottima base da cui partire.

cassetta da pesca

La cassetta per la pesca e cosa metterci dentro

Partiamo dal contenitore. È consigliabile un modello a bauletto, con maniglia, dotato di più ripiani, almeno due, e una vaschetta divisa in scomparti un po’ più larghi di quelli dei cassetti, sistemata al livello superiore. Una di 40 x 35 centimetri di base è sufficiente. In questa cassetta non devono mancare una serie di accessori e di strumenti. Vediamoli in dettaglio.

Girelle e moschettoni di almeno 3, 4 misure. Per iniziare diciamo che le misure dalla 6 alla 10 sono le più indicate. La sei indica la più grande della serie e la 10 la più piccola. Attenzione, non tutti i produttori usano lo stesso sistema per indicare le dimensioni. Le cifre ci sono sempre, ma non tutti le usano nello stesso modo. Tuttavia parlando con il venditore si scioglie ogni dubbio. Saprà dirvi che la misura X dell’azienda A equivale alla misura Y dell’azienda B.

Gli immancabili accessori per la pesca dalla barca

Non devono mancare poi ami sciolti cioè non legati, anche quelli di almeno 3, 4 misure; per esempio ami con paletta dalla misura 5 alla misura 12; servono inoltre ami delle stesse misure già legati con filo di diverso diametro. Esistono i cosiddetti “telaini”: delle pezzetti di cartoncino rigido dove le aziende o i negozi preparano da otto a 12 ami già legati a un pezzo di filo. 

Ami, moschettoni e girelle di diverse misure.

Sono finalizzati a un tipo di preda specifica. Per esempio ami per piccoli pesci, tipo boghe, cefali, occhiate, oratelle, quindi con ami del 12 e con filo di diametro da 0,12 a 0,16. Oppure ami legati per gli sgombri, sugherelli che possono essere del 6 o dell’8 con un filo da 0,16 a 0,20; ci sono anche quelli per orate e mormore, con ami un po’ più lunghi di quelli di prima, con gambo un po’ più lungo e misura dal 4 all’8, e filo un po’ più grande, da 0,25 a 0,28.

Piombo e perline: ecco come fare

Occorrono delle perline in plastica o in gomma, dette anche salvanodo. Sono simili a quelle dei braccialetti che si realizzano da bambini. In genere si tengono a disposizione quelle con foro dal 2 al 4 (la pallina è grande in proporzione). Servono per realizzare eventuali calamenti (o montature) che possiamo preparare con gli accessori che ci ritroviamo nella cassetta. Per esempio le montature con piombo scorrevole.

ami legati
Quattro serie di ami legati

Molto semplicemente: dal mulinello, fai uscire il filo nei passanti della canna, nel filo ci metti un piombino con foro passante e lo arresti con una perlina salvanodo e un nodo cui sarà attaccata una girella con moschettone. Subito a valle si sistema  il bracciolo, ovvero lo spezzone terminale, realizzato dal telaio con l’amo già legato. La lunghezza varia da 80 centimetri fino a 1,5 metri.

Come corredo di piombi tenetene da 5, 10, 15, 20 e 30 grammi. Tra quelli con il foro passante ne esistono di due tipologie, con il semplice buco che lo attraversa o con integrata una girella. Il primo sarà usato, per esempio con montature tipo piombo scorrevole, l’altro con altre soluzioni tipo il sabiki (vedi oltre). Non dimenticate quelli più piccoli, da 0,10 a 0,25 grammi e anche da 1.00 e 1.50 grammi. Sono detti spaccati perché tagliati quasi a metà per poterli attaccare sul filo.

La sentinella a galla e i suoi compagni di pesca

Qualche galleggiante due categorie, fisso e scorrevole. In mare si preferisce lo scorrevole perché puoi pescare anche con canne non lunghissime (fino a 3 metri). Peso dai 3 ai 15 grammi di range galleggiante. Con la classica forma a goccia. Anche qualche starlight per l’eventuale pesca notturna.

Un sabiki a quattro ami.

Da non farsi mancare anche qualche calamento già pronto tipo sabiki, (chiamato anche mitraglietta o pescacciatore) già armato e pronto per l’utilizzo. Si tratta di una montatura che ha più ami attaccati, posti tra due girelle: una sopra e una sotto l’inserzione dei vari ami. La girella superiore si attacca al filo che arriva dalla canna, quella sotto a un piombo. Ogni amo è ricoperto di un’attrattiva (carta argento, bianca, piccole piume o qualsiasi cosa possa simulare il movimento e il colore di un pesce. In pratica è un’esca non dissimile dalla mosca usata per l’omonima pesca. Attenzione: la legge non consente l’utilizzo di sabiki con più di sei ami.

Utili utensili

Come ultima cosa anche qualche rocchetto di filo sfuso (tre, quattro rocchetti con diametro 0,14; 0,18; 0,25; e 0,30), qualche esca artificiale di piccole-media grandezza. Portatene di entrambi i tipi: cucchiaini da mare e pesciolini simil-Rapala. Dimensioni per i primi da 5 a 10 cm, e dei Rapala da 3 a 10 cm.

Per finire, uno slamatore in plastica. Pinze e forbici, se li volete tenere a bordo, prendeteli di inox eccellente, chirurgico, altrimenti dopo una settimana sono giù pieni di ruggine. Il contrappasso è che attrezzi e utensili di questo tipo costano cari, fino a 35, 40 euro ciascuno.

Come  nella cassetta della pesca

Le cose più pesanti (piombi) è meglio metterli in basso che contribuiscono a stabilizzare la cassetta. A salire vanno poi sistemati gli ami sciolti, poi gli ami legati. E le esche finte, Continuando verso la sommità del contenitore, si mettono i galleggianti e nella tasca più grande: slamatore, fili da pesca di rispetto, stopperini, piombini spaccati e tutte quelle confezioni più voluminose che non entrano nei cassettini più in basso.

slamatore da cassetta pesca
Uno slamatore in plastica

Uno straccio pulito, anche in microfibra, può essere tenuto nella cassetta, sempre in alto perché molto voluminoso. Però se viene sporcato con materiale organico (pesce e suoi rimasugli) è bene portarlo a lavare perché dopo poco comincia a puzzare. Come norma, quindi, stracci, strofinacci e straccetti pulisci mano, prede e strumenti conviene portarli puliti ogni volta.

marco eusebi cassetta da pesca

 

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