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Un’ondata di cambiamenti è in arrivo per la nautica da diporto nel Lazio. Nuovi posti barca, servizi all’avanguardia e una visione ambiziosa per il futuro: il nuovo Piano Porti è realtà. Ma riuscirà questa promessa a tradursi in realtà per gli amanti delle barche a motore?
Il Consiglio Regionale del Lazio ha dato il via libera a un progetto tanto atteso, il “Piano dei Porti di Interesse Economico Regionale“. Un documento che sulla carta sembra un vero toccasana per chi vive la passione per il mare a bordo della sua barca a motore. Ma cosa significa concretamente per i diportisti questo progetto? E soprattutto, quando potremo goderci questi miglioramenti?
Da anni, esperti del settore e appassionati sottolineano l’importanza cruciale dei porti turistici come veri e propri centri nevralgici per la diffusione della cultura nautica. Strutture moderne e accoglienti lungo le coste del nostro Paese non sono solo un volano per il turismo, ma anche un motore per l’economia, considerando la posizione strategica dell’Italia nel cuore del Mediterraneo. Finalmente, sembra che anche le istituzioni abbiano compreso appieno questa necessità.
Sull’onda del “Piano Mare” nazionale, che riconosce la portualità turistica come un settore “industriale” a tutti gli effetti, il Lazio ha deciso di accelerare i tempi con questo nuovo piano. L’obiettivo è chiaro: ridisegnare completamente il volto della portualità turistica lungo la costa laziale.
Il nuovo Piano Porti del Lazio è un vero e proprio aggiornamento rispetto al vecchio piano, datato addirittura 2007. L’ambizione è quella di creare un modello di sviluppo costiero che parta proprio dai porti e dagli approdi turistici.
Una delle novità più interessanti del progetto è l’aumento dei posti barca disponibili. Si prevede la realizzazione di ben 7 nuovi approdi nei comuni di Tarquinia, Montalto di Castro, Ladispoli, Ponza, Latina (Rio Martino), Terracina e Formia. Ogni approdo dovrebbe offrire dai 300 ai 500 posti barca, per un totale di circa 2.500-4.000 nuovi ormeggi. Una boccata d’ossigeno per un settore spesso penalizzato dalla carenza di spazi.
Non solo nuovi posti barca, ma anche un miglioramento dei servizi offerti. Si parla di manutenzione delle imbarcazioni, assistenza tecnica qualificata, rifornimento di carburante e acqua, e fornitura di energia elettrica. Infrastrutture più sicure, con banchine, pontili, illuminazione e segnaletica all’avanguardia. Un aspetto fondamentale è infine la promozione di pratiche eco-compatibili, con l’utilizzo di energie rinnovabili, una gestione efficiente dei rifiuti e la tutela degli ecosistemi marini. Un tema che sta a cuore a tutti noi amanti del mare.
Il piano punta anche a una maggiore integrazione del sistema portuale con le infrastrutture esistenti, come ferrovie e strade. L’idea è quella di facilitare l’accesso ai porti e di rendere più agevoli gli spostamenti per i diportisti e i turisti. Insomma, sulla carta, il nuovo Piano Porti del Lazio sembra una vera rivoluzione per la nautica da diporto. Più ormeggi, servizi migliori, attenzione all’ambiente: un sogno per chi ama solcare le onde a bordo della propria barca a motore.
Tuttavia, una domanda sorge spontanea: quando potremo vedere concretamente questi cambiamenti? Le procedure burocratiche per l’ottenimento delle concessioni demaniali marittime sono notoriamente lunghe e complesse. Il rischio è che questo piano, pur ben intenzionato, finisca per arenarsi tra mille cavilli e ostacoli burocratici, diventando l’ennesimo “porto fantasma”.
Noi appassionati di barche a motore speriamo vivamente che questo non accada. Vogliamo credere che il Lazio possa diventare una regione all’avanguardia per la nautica da diporto, con porti moderni, efficienti e rispettosi dell’ambiente. Ma fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Non ci resta che tenere gli occhi aperti e monitorare attentamente l’evolversi della situazione, sperando di poter presto salpare verso un futuro meno incerto e con più ormeggi disponibili.
David Ingiosi
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1 commento su “Nuovo “piano porti” per il Lazio: in arrivo oltre 3000 posti barca”
Si tradurra anche in costi per il diportista più bassi? Attualmente viviamo in una situazione di cartello, con richieste esagerate per il minimo offerto. quindi ben vengano nuove realtà, ma se in un’ottica di maggiore possibilità di fruizione.