Vediamoci chiaro
E i diportisti che cosa rischiano?
In questa disputa i diportisti rischiano grosso, perché le società portuali i soldi li chiederebbero proprio a loro in quanto clienti del porto. A Rimini sono 662 gli armatori dei posti barca che rischiano di “perdere” il posto. La colpa sta nella richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate di una cifra esorbitante da parte dello stato. Il conto è molto salato con cifre aumentate in modo retroattivo sino a quattro volte in più rispetto a quelle stabilite dei canoni demaniali. Eppure la sentenza della CC (Corte Costituzionale) parla abbastanza chiaro:“…i nuovi canoni demaniali risultano applicabili soltanto alle opere che già appartengano allo Stato, mentre per le concessioni di opere realizzare a cura del concessionario, ciò può avvenire solo al termine della concessione, e non già nel corso della medesima”. Non è stato atteso nemmeno l’esito dell’udienza di merito sulla sospensione delle cartelle esattoriali presso il Tribunale di Rimini. Ricomincia dunque la battaglia tra stato italiano e porti turistici.