Si può andare in barca a Pasqua e Pasquetta? Ci sono arrivate tantissime mail che ci facevano un’unica domanda: “durante le festività pasquali (3-4-5 aprile), posso andare in barca?”. La risposta è no e vi spieghiamo perché.
Posso andare in barca a Pasqua? No, per tre motivi
Il primo motivo lo si ha osservando le normative anti-Covid appena emanate. Non è possibile muoversi tra regioni. Infatti tutta l’Italia è zona rossa. Conseguenza? Se abito in una regione e la barca è in un’altra, non posso raggiungerla.
Secondo motivo. Il secondo motivo che rafforza questo divieto è questo: sono sette le regioni in cui non è possibile andare nelle seconde case. E se non è possibile andare nelle seconde case, allora non è possibile nemmeno andare in barca. Questo vale anche per coloro che risiedono nella medesima regione. I divieti valgono in Valle d’Aosta, Alto Adige, Liguria, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Sardegna. Nelle altre regioni non è stata ancora emanata un’ordinanza specifica, ma è molto probabile che arrivi in breve e comporti eguali limiti. Prendiamo ad esempio la Sicilia: si può entrare, ma solo con un tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.
Terzo motivo. La Regione Liguria, prima in Italia, nella sua ordinanza equipara la barca cabinata alla seconda casa, esplicitando il divieto di raggiungerla e di abitarla. Quindi tutto questo avalla il concetto barca cabinata = seconda casa di cui vi avevamo già parlato, con tanto di parere legale.
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3 commenti su “Si può andare in barca a Pasqua e Pasquetta? No. Ecco perché”
Per ignoranza, suppongo, nessuno prende in considerazione la categoria Day Cruiser, cioè quella barca da pesca e da turismo che non può essere paragonata ad una seconda casa. Si esce a pescare la mattina presto e si rientra a fine pescata…
Da gennaio sto rinviando (per i motivi legati a…già lo sappiamo…) l’acquisto di un natante usato che si trova fuori regione. Il venditore sta facendo pressioni affinché si concluda l’affare; chiedo dunque: c’è la possibilità di spostamento per tale esigenza? A chi posso rivolgermi per scoprirlo? Grazie per le risposte.
Mi pare che i più colpiti siano i pescatori sportivi o ricreativi che ben potrebbero ad esempio nel Lazio uscire prestissimo per la loro pescata e rientrare il pomeriggio rispettando gli orari anche dove fossero limitati (coprifuoco). Aggiungo che una legge prevede che la pesca al tonno gigante si apre il 16 di giugno per chiudersi quando sia esaurito il tonnellaggio riservato alle categorie sportivi e ricreativi. Mediamente 4 settimane. Se saltasse giugno si perderebbe tutto l’anno…