“100 milioni dei fondi di coesione e sviluppo andranno alla portualità e attracchi della nautica da diporto”. Lo ha detto Vincenzo de Luca, presidente della regione Campania, al Nauticsud in corso a Napoli durante il convegno di Afina.
Una promessa importante quasi quanto la necessità che la muove. La cantieristica nautica, così fondamentale per l’Italia, ha proprio nella questione porti e posti barca un ostacolo centrale. Servono, quindi, soldi per investire nelle infrastrutture e far muovere di conseguenza tutta la catena produttiva. Ma questo denaro c’è?
Sì e no. Il Governo ha fino ad ora preso tempo nello sblocco dei 6 miliardi dei fondi di coesione e sviluppo per la Campania (più un miliardo e 300 milioni per la programmazione complementare), ma ora qualcosa sembra muoversi.
Se arrivassero i fondi, infatti si potrebbero attivare tutti quei progetti visto che, dice De Luca: “[…] la cantieristica è una risorsa della nostra regione e così anche l’intera filiera che c’è dietro, in chiave di economia e posti di lavoro. Perciò 100 milioni di euro, dei fondi indicati, saranno destinati ad investimenti per le aree portuali e miglioramenti degli attracchi per la nautica da diporto”.
Porti e PNRR, il caso Campania
La situazione in Campania è da tempo particolarmente complessa dal punto di vista infrastrutturale per quel che riguarda il diporto. Vista l’importanza della produzione nautica, proprio per quella grande passione che caratterizza il diporto, il presidente De Luca ha evidenziato che: “Oggi esiste una situazione interessante, che può consentire un’azione di tutte le forze politiche, private, imprenditoriali e degli istituti di credito, per raggiungere obiettivi validi che consentano al settore nautico di completare i progetti migliorativi che ho già messo in atto nel 2018 e che devono essere terminati e implementati in nuove strutture”.