Inflazione e mercato della nautica. Cosa sta accadendo e come cambieranno gli scenari. È il momento giusto per vendere una barca? E per comprarla? Per rispondere a tutte queste domande abbiamo chiesto aiuto a un grande esperto del settore, Luca Bosazzi, Mediatore Marittimo in Abayachting, autore dell’articolo che segue.
“Mare incrociato” nella nautica: il mercato delle barche è pronto?
Prendo spunto da un articolo uscito sul Sole 24 Ore del 26 febbraio 2023, e cito testualmente un estratto: “Il potere di “mutuo acquisto” degli italiani continua a deteriorarsi. Come effetto inesorabile del percorso di strette monetarie avviato dalla Bce lo scorso 27 luglio”. Lo stesso tema è stato affrontato durante tutta la settimana anche da CdS, Repubblica e La Stampa.
In parole semplici e comprensibili per tutti, gli effetti dell’inflazione (ancorché al trotto, se non a tratti galoppante) si vedono bene in quasi tutti i mercati. Nello specifico, il mercato della nautica ha sempre avuto uno stretto legame con quello legato agli investimenti, soprattutto azionari, e a quello immobiliare, che rappresenta un po’ la cartina di tornasole sulla capacità di acquisto dell’italiano medio e alto spendente.
Cosa sta succedendo? Il costo del denaro, stabilito dalla BCE, continua ad alzarsi, ed è previsto un ulteriore aumento di 50 punti base entro Aprile 2023.
I rendimenti degli investimenti nel 2022 sono stati pessimi, e non sappiamo cosa succederà nei prossimi due anni.
Cosa cambierà, quindi, nel mercato della nautica?
Incertezza, molta incertezza. Per chi deciderà di acquistare una barca, nuova o usata, attraverso un mutuo o leasing, il peso economico delle rate inciderà pesantemente sulla decisione finale. Ho provato a fare un piccolo calcolo, e rispetto al 2021 o inizio 2022, se un potenziale acquirente pensava di acquistare con un mutuo o un finanziamento di 12 anni una barca di 250.000 euro, oggi con la stessa rata e la stessa durata riuscirebbe a comprare una barca a 200.000 circa.
Un 20% secco in meno.
La situazione ovviamente peggiora ulteriormente per piani di ammortamento più lunghi, dove l’incidenza dei tassi di interesse è più alta.
Vale la stessa cosa anche per chi usa denaro liquido proprio: il potere d’acquisto è diminuito.
È un po’ come andare a fare un viaggio negli USA negli anni in cui il dollaro è molto forte: per pagare viaggio, hotel, ristoranti e 5 paia di Nike o Levi’s devo essere pronto a spendere di più. Il denaro degli italiani nel 2023, seppur in pari valuta, vale di meno.
Quindi lo scenario è presto fatto, e si divide in tre opzioni:
- l’acquirente decide di comprare la stessa barca, ma con un aumento considerevole della rata o un peso economico peggiorativo. Possibile? Certo, ma solo per chi ha “capienza” e grande determinazione all’acquisto.
- l’acquirente decide di “virare” su una barca inferiore: più vecchia, più piccola, o meno accessoriata
- l’acquirente proverà, quando possibile, di acquistare la stessa barca in origine, ma a un prezzo più basso.
Perchè dall’altra parte del tavolo ci sono i proprietari-venditori-concessionari-cantieri che arrivano da un paio d’anni d’oro, dove si è venduto tutto (o quasi) a prezzi completamente fuori misura.
Ma il mercato nonn è più quello del 2021. Il picco è stato superato, e la discesa dei prezzi, seppur non verticale, è già iniziata dallo scorso autunno. E spesso e volentieri non se ne rendono conto.
Non vogliono sentirsi più stupidi del vicino di banchina che ha venduto a maggio 2022 a un prezzo alto, e vogliono provare anche loro ad ottenere il massimo. I prezzi delle barche nuove sono aumentati sensibilmente e le consegne sono lunghe.
“Mare incrociato” perché da una parte ci sono meno potenziali acquirenti del recente passato e con meno denaro da spendere, e dall’altra un nutrito gruppo di venditori che prova a tenere i prezzi alti.
Cosa succederà? I marinai, quelli veri, lo sanno bene: in caso di mare incrociato, a stare fermi si sta male, e anche i più abituati rischiano di vomitare e stare male. La migliore soluzione è muoversi: scegliere una direzione, la meno peggio, e spostarsi altrove.
Chi sta provando a vendere la barca, probabilmente se la dovrà tenere, per rivenderla in futuro, chissà quando e chissà a quanto, e soprattutto come (2011-2015 docet. Tempus fugit….)
Chi vuole vendere davvero, dovrà studiare bene la situazione, ed ottenere il miglior risultato, ma parametrato a questo momento di mercato, perché quello dei due anni precedenti, ahimè, è andato.
Idem per gli acquirenti: chi cerca l’affare è destinato ad attendere per un bel po’.
Ma per chi vuole davvero comprare, lo spazio e le soluzioni per comprare una barca da un proprietario mediamente lungimirante ci sono. Sempre.
E un mediatore marittimo può essere spesso d’aiuto.
Buona navigazione.
Luca Bosazzi – Mediatore Marittimo in Abayachting
PS Fate scorta di Biochetasi Granulato effervescente, non si sa mai…
4 commenti su “Prezzi delle barche e inflazione. È un buon momento per comprare? Il parere dell’esperto”
ANDREI A VIVERE IN BARCA INIZIANDO COMINCIANDO IL GIRO DEL MONDO RESA IN SCALA
Io suggerisco di attendere. Troppa bòria in giro, chi vende crede quasi di farti il favore. Troppi rottami proposti a peso d’oro. Del resto ci si puo’ adattare facendo cio’ che si faceva l’anno scorso e attendere che la bolla e la vanagloria si sgonfino davanti ai frangenti dei tassi di interesse in aumento.
Sto valutando l’acquisto di un usato e il vento e’ decisamente cambiato. I proprietari sono preoccupati di non vendere, le barche rimangono invendute per mesi (con aggravio dei costi di mantenimento). Qualcuno stupidamente ha smesso di fare le manutenzioni periodiche, rendendo ancor piú difficile la vendita. Sugli annunci ci sono prezzi alti ma già in fase di visita i proprietari ti dicono che accettano anche proposte del 15-20% in meno (?).
Ho l’impressione che convenga aspettare qualche mese per l’acquisto nell’attesa che la bolla si sgonfi del tutto.
Concordo su tutto, e posso fare un esempio diretto, prima dell’estate ho visitato una barca a motore, gestita da un brocker, su cui dovevano essere fatti dei lavori: camminamenti in teak, il più importante, oltre ad un wrapping totale (meglio una riverniciatura) data la scoloritura evidente dello scafo, bene: la richiesta era di €195.000 poco trattabili se non per € 5000 per il teak, a dicembre la stessa barca era proposta a € 149.000. Una presa in giro € 46.000 in meno…e anche no!