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Il mondo della nautica non è fatto solo di scafi nuovi e scintillanti, appena usciti di cantiere. Anzi, per la maggior parte, si compone di scafi usati, barche passate anche per diverse mani e che, nonostante tutto, nonostante le miglia, ancora sanno regalare gioie. Tra queste, poi, c’è una categoria di barche “speciali”, barche che non solo hanno saputo regalare momenti piacevoli ai loro armatori, ma che hanno anche saputo lasciare un segno, una loro impronta sul mercato e sulla storia della progettazione nautica. Noi, ormai lo saprete, le chiamiamo Classic Boat, e ogni tanto ve ne raccontiamo alcune, sia per celebrarle, sia per ricordarci che, a volte, non è oro solo quel che luccica. In questo caso, uno scafo d’eccezione, la primogenita di un cantiere oggi a dir poco grande: il Princess 45, non solo un gran buon cruiser, da non sottovalutare, ma anche il trampolino di Princess Yachts.
Princess 45
Ampio pozzetto, prendisole prodieri, dinette e timoneria coperta, interni non da poco e flybridge. Siamo nel 1982 e per lo standard il Princess 45 non è uno scafo scontato. Anzi. E plana fino a 26 nodi. Niente male per essere il primo progetto di Princess, e sarà un successo, rimanendo in produzione fino al 1991. In poche parole, è una barca che appassiona il pubblico. È ben fatta, corre e, soprattutto, è versatile, prestandosi bene ai week end fuori porta, alla crociera e, perchè no, anche alla pesca, con quel suo grande pozzetto protetto e la plancetta a raso acqua…
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Princess 45
Princess 45 – La prima volta di Princess
Prima di essere Princess Yachts, a modo suo, Princess già esisteva, nascendo un po’ per caso. Era il 1965 e, come a volte accade, tre amici –tutti e tre ex-ufficiali della marina britannica– tornano da una vacanza in barca e decidono di comprarne una. Le disponibilità economiche del trio, però, presto dimostrano come il progetto sia irrealizzabile. C’è però un’opzione, in apparenza folle. Comprare stampi di scafi e coperte già esistenti e costruirsi la barca da sé. Detto fatto, un primo scafo esce fuori e i tre decidono di fare del charter. Un’esperienza che risulterà essere più fallimentare del previsto. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. La scelta è una, vendere la barca, soluzione che, per assurdo, invece crea un profitto non indifferente. È la scintilla di un’idea, nasce Marine Projects, ovvero le fondamenta per Princess Yachts.
Princess 45
Dal 1966 al 1969 verranno prodotte 150 unità di quel primo scafo, numeri da record per un piccolo cantiere di Plymouth. Nel 1970 nasce addirittura un nuovo modello, il Princess 32, costruito per ben 10 anni con 1200 esemplari totali. Un secondo clamoroso successo. Il cantiere è nato per caso, ma è senza dubbio un capolavoro. Sarà, però, solo nel 1980 che le cose si muoveranno verso ciò che è oggi Princess Yachts, e per questo è necessario un quarto personaggio chiave: Bernard Olesinski, colui che progetterà il Princess 45, allora il più grande yacht di serie mai costruito nel Regno Unito. E, come se non bastasse, sarà subito un immenso successo. Tanto che il cantiere cambierà nome con lui. Nasce Princess Yachts.
Fin dal via il Princess 45 si rivelò un gran progetto. Veloce (26 nodi) grazie a due Volvo Penta da 270 cavalli, risultava (ed è tutt’ora) uno scafo particolarmente marino, grazie ad una carena a V profonda ben disegnata e equilibri eccellenti. D’altra parte, aveva dalla sua un layout intelligente, con 3 cabine capaci di ospitare fino a 6 persone, divise in un’armatoriale matrimoniale, una doppia a letti singoli, ma trasfomabili in matrimoniali, ed una terza cabina, con letti a castello.
Princess 45, pozzetto
Appena sottocoperta, una cucina ben progettata consentiva permanenze prolungate, mente, al ponte principale, la timoneria era relegata a dritta, offrendo il massimo dello spazio ad un ampio salone, circondato da vetrate e completo di tavolo e divani.
Princess 45 – Salone
Completavano il pacchetto l’enorme pozzetto, servito da una plancetta raso acqua con gru per il tender, l’ampio fly arredato, con lounge e prendisole, e i due solarium prodieri, incassati nella tuga, facilmente raggiungibili da passavanti larghi e ben protetti. Una combinazione di spazi e volumi che, non solo ne facevano il più grande yacht di serie Made in UK, ma anche una gran barca, perfetta per navigare e passare il proprio tempo a bordo e in crociera. Insomma, un piccolo cult, tutt’oggi da prendere in considerazione.
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