L’OPINIONE “Appena si può fateci tornare in barca”. Siete d’accordo?

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L’opinione del direttore responsabile, Luca Oriani: “La barca è come una casa e il mare aperto è il luogo più sicuro del mondo. Fateci tornare a bordo!”. Fateci sapere con un commento se siete d’accordo…

Quando si potrà tornare in barca? Speriamo appena possibile!

Meglio dirlo subito prima che accada. Non vorremmo che i legislatori, presi dalla fretta di emanare le norme della fase di riapertura verso il ritorno alla vita fuori casa, si dimenticassero di noi diportisti.

Il rischio concreto è che il diporto venga assommato all’attività sportiva che comporta “assembramento di persone” e quindi venga tenuta tra le ultime attività che saranno nuovamente consentite in epoca di pandemia coronavirus.

Sarebbe un errore madornaleLa barca va cumulata alle norme che regolano le case. Perché la barca non è altro che una casa galleggiante. Quindi, quando sarà consentito spostarsi da una casa all’altra, come nel caso delle seconde case, anche all’uso della barca a vela sia dato egualmente il via libera al suo utilizzo.

Come ci ha detto Elisa Fustini, medico bolognese di 43 anni, che ha abbandonato il suo giro del mondo in barca per tornare in ospedale a occuparsi dei malati di coronavirus (vi racconteremo la sua storia sul numero di maggio del Giornale della Vela): “Paradossalmente ora come ora la barca in mezzo al mare è il posto più sicuro del mondo”.

Luca Oriani

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13 commenti su “L’OPINIONE “Appena si può fateci tornare in barca”. Siete d’accordo?”

  1. È paradossale non far uscire in barca. É il modo meno rischioso di contrarre o diffondere il virus! Il 4 maggio tutti in barca!

    1. Carlo ciao,
      posso chiederti che lavoro fai? Sei un medico? Un virologo? Ha competenze specifiche nella trasmissione di virus? Se si sarebbe interessante che tu condividessi il tuo punto di vista perché anche io voglio tornare in barca ma ho paura di farlo. Grazie Max

  2. Speriamo nella riapertura del 4 maggio che ci facciano andare in barca. È il luogo più sicuro che esista, naturalmente con la tua famiglia e no assembramenti.

  3. Sono d’accordo. Inoltre la barca muove un sacco di soldi che possono fare ripartire una bella fetta di paese, senza diffondere epidemie. Io vado a vela e se penso ai costi di questo invernaggio visto che oltre alla solita carenatura ho rifatto il sartiame, cambierò il salpancora, voglio aggiornare l’elettronica e installarmi un AIS attivo… Se non mi fanno navigare faccio la rivoluzione.
    Ah.. naturalmente liberta incondizionata anche per gli over qualsiasi età !!!
    Cercate… ci sono molte petizioni in giro da andare a firmare..

  4. Tutti in barca !
    Non ha senso impedirlo, sole e mare non potranno far altro che bene ( e lo sostengono crani molto più illuminati del mio ) ovviamente sui moli servirà l’attenzione necessaria e prevista dalle normative.

  5. …difficile confutare che la barca sia il posto + sicuro ai fini contagio. Sicuramente è equiparabile ad una seconda casa se non fosse che si possono creare piu emergenze sanitarie anche se piccole, rispetto a una casa. Cmq, anche io sono per evitare crisi di astinenza gravi e quindi tutti in barca il 4 maggio!!!

  6. Non dare il permesso di usare la barca non avrebbe senso da un punto di vista epidemiologico. Inoltre vorrebbe dire mettere sulla strada migliaia di persone che lavorano per far funzionare e mantenere in ordine le nostre barche. Lasciarci in questo limbo non permette di programmare la pulizia della carena e la manutenzione del motore. Non si può fare tutto nell’ultimo mese.

  7. In Liguria stanno già lavorando. Lo so per certo sulla mia barca. La legge lo permette e loro fanno andare un solo lavoratore alla volta su ogni barca. Per portarla poi allìormeggio devono avvenire la capitaneria. Lo stesso vale per i lavori sulle barche ormeggiate ma solo da parte di personale qualificato.. niente armatori.

  8. Spero non tengano a casa il sottoscritto visto che ho 73 stagioni. Ma ci sono varie petizioni in corso, sia per riaprire la nautica che per liberare i nonni. Che poi si nutrono dubbi col fatto che si potrebbero infettare o infettare i nipotini. Ma chi vuole vedere i nipotini, io non ne ho.

  9. N
    on c’è molto da dire, già non è chiaro il motivo della chiusura dei porti turistici, visto che sono luoghi dove il contatto sociale avviene solo se te lo vai a cercare. Per lasciare la banchina fai tutto da solo, al ritorno per ormeggiare il personale dedicato sta sul pontile o sulla banchina, la cui distanza dalla barca è sicuramente più di due metri, basterebbe avere i guanti nel raccogliere le cime e poi toglierseli subito.
    Ma è più semplice dire a tutti state a case, senza impegnarsi troppo nel distinguere le attività svolte e le azioni più o meno rischiose. Alcune volte mi viene da pensare che chi ha il potere si diverta a negare ai “sudditi” il diritto al “piacere”. Per cui è stato vietato andare in bicicletta, fare una corsa, uscire con la barca, farsi una passeggiata ecc. ecc… Tutte azioni a zero rischi e che si potevano fare in solitudine. Lanfranco

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