Il primo RaceBird tocca l’acqua. È il prototipo della barca elettrica con i foil con cui si correrà il campionato del mondo di questa classe, le E1 Series.
Prima di vedere dal vivo com’è fatto questo motoscafo, una breve divagazione. Se pensiamo ad una gara sull’acqua, la Coppa America è l’evento principe, capace di calamitare l’attenzione di milioni di appassionati. Se poi, oltre alle sfide in mare, aggiungiamo lo sviluppo tecnologico delle barche, le velocità che raggiungono, la costruzione con materiali high-tech e i vari retroscena, la “vecchia brocca” è di fatto la più popolare vetrina sportiva tra le gare di imbarcazioni. Un po’ come la Formula Uno nelle automobili o, più di recente, la Formula E.
Se la prima è da sempre sulla cresta dell’onda, anche la seconda sta conoscendo uno sviluppo importante aumentando costantemente la propria base di spettatori e appassionati con 316 milioni di telespettatori tra il 2020 e il 2021. Cosa c’entra tutto questo con il RaceBird? Bene, la mente di questo campionato è Alejandro Agag, già fondatore della Formula E, che insieme con il co-fondatore Rodi Basso punta a declinare sull’acqua il successo già raggiunto dalla versione motoristica. Come farlo? Con barche all’avanguardia, elettriche e dotate di foil. Un mix tra la Coppa America degli ultimi anni e la Formula E? Non proprio. Più che altro rappresenta una nuova visione delle gare motoristiche sull’acqua che negli ultimi anni hanno perso non poco appeal. Secondo le statistiche in Formula E circa 7 spettatori su 10 hanno meno di 35 anni. Che non sia questa la visione giusta per avvicinare i giovani alla motonautica?
RaceBird va in acqua. Le E1 Series si avvicinano
Con a bordo il campione motonautico di Class One Luca Ferrari, sono stati fatti i primi test del RaceBird. È il prototipo di motoscafo elettrico dotato di foil delle E1 Series ed è stato testato proprio qui in Italia, sul Po, a San Nazzaro.
Il programma di prove, che continueranno anche nelle settimane a venire, sarà composto da test in rettilineo, prove di qualificazione e simulazioni di gara, con un focus sul set-up e sull’analisi delle prestazioni. In questo modo verranno raccolti dei dati in relazione ai foil e alla tenuta di rotta in diverse condizioni di gara. Gli ingegneri di RaceBird hanno condotto diversi test tecnici e controlli dei sistemi di bordo. In questo modo verranno verificate le prestazioni generali e l’affidabilità del modello e dei suoi componenti elettrici.
Allo stesso tempo gli organizzatori del campionato di E1 stanno anche valutando i diversi elementi necessari alle gare come le boe (anche quelle autonome), l’ampiezza delle virate, il posizionamento delle telecamere di bordo che verranno utilizzate per trasmettere le immagini durante la gara e tanto altro. Intanto manca sempre meno alla partenza. Il debutto della prima stagione del campionato Mondiale di E1 è previsto per la primavera 2023, cioè tra un anno.
RaceBird: com’è fatto il motoscafo delle E1 Series
RaceBird nasce dalla visione della designer norvegese Sophi Horne con il supporto tecnico di Brunello Acampora e degli ingegneri navali di Victory Marine insieme con SeaBird Technologies. RaceBird è spinta da una batteria Kreisel da 150 Kw e un motore fuoribordo Mercury Racing; il motoscafo si solleva velocemente sui foil con il beneficio di virate e accelerazioni istantanee.
RaceBird, così le E1 Series innovano l’industria nautica
“Questo è un momento cardine – ha raccontato Alejandro Agag, Co-Fondatore e Presidente di E1 – nella storia del campionato mondiale E1. Adesso siamo un passo più vicini al far diventare le gare elettriche sull’acqua una realtà concreta. Mi ricorda da vicino lo stesso momento che abbiamo vissuto nelle prime fasi della Formula E ed Extreme E: questo è un altro di quei momenti fondamentali nella storia di questi sport. Vedere RaceBird correre sull’acqua è per me la conferma che possiamo usare questa nuova ed eccitante piattaforma sportiva per guidare l’innovazione tecnologica nell’industria nautica e creare qualcosa di spettacolare per i fan nelle città che visitiamo”.
“Anche per me è una grande emozione vedere RaceBird in acqua per la prima volta – ha commentato Rodi Basso, Co-Fondatore e CEO di E1 – e lo stesso si può dire per tutti quelli che hanno lavorato a questo progetto nei mesi scorsi. C’è voluto un grande lavoro di team per arrivare finalmente a questo momento e non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e il supporto dei nostri partner Victory Marine e SeaBird Technologies. Un ringraziamento particolare va anche a Kreisel e Mercury Racing per il lavoro che hanno fatto nel preparare la batteria e i motori fuoribordo. Questo test è la prima pagina di un nuovo capitolo dell’elettrificazione dell’industria nautica, dove il nostro ruolo è accelerare lo sviluppo di tecnologie future a beneficio degli ecosistemi acquatici”.
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