Vi abbiamo parlato qui della proposta di Assonautica Venezia di creare di una “mini-patente nautica” pensata per avvicinare un pubblico di diportisti che, per svariate ragioni rinuncia a fare la patente classica, e dedicata al mondo dei natanti (ovvero le barche non immatricolate, lunghe meno di 10 metri).
Un mondo poco regolamentato, dove la non immatricolazione rende difficile la tracciabilità della barca in caso di furto e dove all’armatore sono spesso richiesti “salti mortali” per dimostrare la proprietà del natante.
Registro natanti, perché no?
Da qui la nostra proposta: perché non lanciare un registro natanti digitale? Una soluzione che nel 2020 è già stata applicata al mondo dei mezzi “light”, come le biciclette, in alcuni comuni italiani. E che renderebbe facilmente identificabili i natanti: questo farebbe in modo che, una volta recuperati dopo il furto, possano essere riconsegnati al legittimo proprietario senza intoppi.
Una soluzione da “Grande Fratello”? Assolutamente no, dato che la registrazione, a nostro avviso, dovrebbe essere effettuata su base volontaria e non si tratterebbe di una sorta di immatricolazione (niente certificazioni, né burocrazia).
Come potrebbe funzionare il sistema? Una volta effettuata la registrazione del natante in via telematica, inserendo marca, modello, foto, particolarità e “numero di telaio” (il CIN, Craft Identification Number, per restare nel tema nautico), questa verrebbe associata ai dati personali e alla fattura d’acquisto. Il registro digitale potrebbe essere visualizzato dagli armatori e anche dalle forze dell’ordine: certo, ci sarebbe la necessità che il proprietario sia individuabile in modo certo.
Viene in nostro aiuto lo SPID (che in questo momento è sulla bocca di tutti, complice il piano cashless), ovvero il sistema pubblico di identità digitale, che consente di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione.
Sappiamo come un’iniziativa del genere, soprattutto se realizzata nel settore pubblico, possa avere un iter lungo e tortuoso. La soluzione potrebbe essere quella di affidare la creazione del registro natanti a una società privata, previo bando. Cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un bel commento o con una mail a info@barcheamotore.com
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