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Lunga 9,3 m e larga 2,30 Lucietta ha una propulsione full-electric da 200 kW alimentata da un pacco batterie da 180 kWh e può trasportare fino a 14 persone.
Un tributo alle aziende e alle persone che hanno fatto grande Barche a Motore in questi 35 anni permettendogli di nascere, crescere, diventare grande sino a questo storico anniversario. In questi articoli le grandi eccellenze della nautica si raccontano e svelano i loro progetti, dando un importante contributo alla conoscenza di questo mondo, che permette a tutti noi di andare per mare, in ogni forma e contesto.
Il full-electric trova un uso intelligente nella nautica
Partire dal passato, pensando al futuro. Il lancio di Lucietta da parte di Repower è stato un interessante e complesso lavoro che unisce design e tecnologia e che ha visto il varo della barca nel corso dell’ultimo Salone Nautico di Venezia. L’obiettivo da parte di Repower, fornitore svizzero di energia, era far arrivare i taxi elettrici anche a Venezia, città dove spostarsi è evidentemente molto complicato. Lucietta, ad esempio, deve infatti passare sotto i ponti della Serenissima, deve incrociare i vaporetti e soprattutto le gondole tra gli stretti rii tra i palazzi della città. Non a caso già il semplice rapporto tra lunghezza e larghezza (9 metri per 2,30) è molto basso, esattamente in controtendenza con quanto accade su tutte le barche da crociera di ultima generazione, dove la parola d’ordine è avere più volumi possibili a disposizione.
Il design di Lucietta è dello studio Nauta Yachts Design, la sua costruzione avviene al Cantiere Motonautico Serenella dell’Isola di Murano.
La parola ai tassisti
All’inizio di tutta l’operazione Repower ha realizzato un sondaggio tra i tassisti veneziani per sapere esattamente quali fossero le loro esigenze. La sfida era complessa, sia dal punto di vista progettuale che estetico: bisognava dargli la possibilità di lavorare al meglio e al tempo stesso reinterpretare i tratti di un design tradizionale assolutamente unico. Vietato entrare a Venezia senza rispettarne storia e cultura. Al lancio di Lucietta, inoltre, Repower arriva alla fine di un processo che parte da lontano, con l’uscita, nel 2018, di Repower-e, la sua prima imbarcazione full-electric.
Lucietta è costruita in carbonio riciclato e vetroresina con inserti in mogano e anche finiture con usi di vetro di scarto delle vetrerie di Murano.
Una collaborazione virtuosa
Per la realizzazione di Lucietta, Repower si è rivolta al Cantiere Motonautico Serenella dell’Isola di Murano, da più quarant’anni nome di riferimento per la costruzione di taxi e motoscafi tradizionali veneziani, e a Nauta Yachts che nel mondo del design nautico, a vela e a motore, ha bisogno di ben poche presentazioni. Dal punto di vista estetico è riuscita a coniugare in maniera elegante gli stilemi della tradizione ma con molti spunti verso la modernità. Anche alla sua presentazione ufficiale al Salone nautico di Venezia ha ottenuto buoni consensi da parte del pubblico e anche (e questo è l’importante) dei vari addetti ai lavori e tassisti della città.
L’autonomia è studiata per consentire una giornata di lavoro tra rii e canali con un solo pieno di elettroni durante la notte.
I numeri di Lucietta
Lucietta può trasportare fino a 14 persone, ha una propulsione full electric da 200 kW alimentata da un pacco batterie da 180 kWh. Ha un piede poppiero Konrad con eliche controrotanti. Interessanti, prima di tutto, i dati relativi all’autonomia: a fronte di una notevole velocità massima (Lucietta può infatti raggiungere i 28-30 nodi) lavorando poi alle andature regolamentari veneziane (7 km/h nei canali più piccoli, 20 km/h in quelli principali) è in grado di coprire un’intera giornata lavorativa senza problemi:
– a tre nodi, l’autonomia arriva a 39 ore a medio carico, 31 a pieno carico di passeggeri. – a sei nodi, 19,5 ore a medio carico, e 16 ore a pieno carico – a undici nodi, il tempo, prima di dover rifare carica di elettroni, si attesta su quattro ore a medio carico e 3,2 a pieno carico.
Decisamente interessanti e allineati con la filosofia generale del progetto anche i tempi di ricarica che, ovviamente, dipendono dalla colonnina a cui si fa riferimento. Si va da 1,2 ore per andare dal 20 all’80% di ricarica con una potenza di ricarica di 120 kW, passando dalle 2,2 ore per una colonnina da 50 kW per arrivare fino a 15,4 ore in caso di 7 kW in ricarica. Questi numeri, nel complesso, significano in sintesi che Lucietta ha a disposizione una giornata abbondante di autonomia per svolgere il suo duro lavoro veneziano per essere poi tranquillamente ricaricata nella notte.
Fabio Bocchiola, Country Manager di Repower Italia.
La costruzione e il lay-out di Lucietta
Oltre alla propulsione è sicuramente tecnologica anche la costruzione di Lucietta: alle raffinate lavorazioni e agli inserti in legno di mogano scolpiti dai maestri d’ascia del Cantiere Serenella fanno eco uno scafo in carbonio riciclato e composito. Campeggiano inoltre una serie di finiture realizzate con un materiale innovativo che utilizza gli scarti della lavorazione del vetro proprio dell’isola di Murano (grazie alla collaborazione con la startup Rehub). Due parole vanno infine spese anche sul lay-out della barca, a differenza dei taxi veneziani di ultima generazione ha infatti un secondo piccolo pozzetto a poppa, il che regala ovviamente più spazio a bordo (per quattro posti a sedere, trasformabili rapidamente anche in un prendisole). Questo perchè la propulsione elettrica ha consentito di risparmiare, proprio lì, volumi importanti. Contrariamente a quanto si può pensare ad un primo momento, questa non è un’eresia e non va contro la tradizione, anzi. I primissimi taxi veneziani (fino a circa la prima metà degli anni ’70) avevano infatti il motore a prua e una lunga linea d’asse, e anche loro potevamo godere della stessa area libera a poppa.
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