A due anni dall’entrata in vigore del decreto MIMS 10/08/2021, quello che ha trasformato l’esame per prendere la patente nautica, un forum che si è tenuto al Salone di Genova ha provato a valutare pregi e difetti delle nuove norme entrare in vigore. Il decreto prevede infatti una revisione biennale delle norme, e l’istituzione di un tavolo di confronto semi-permanente tra le diverse autorità ed istituzioni in gioco: scuole nautiche, capitanerie e ministeri.
Nuova patente nautica: cos’ha funzionato a due anni dall’entrata in vigore
Tra le maggiori novità introdotte dal decreto c’è stata l’istituzione di un database nazionale unificato per le prove teoriche. I quiz e le prove di carteggio richiesti per il conseguimento della patente vengono ora sottoposti ai candidati in maniera randomica, presi dalla raccolta nazionale e pubblica. Questo database ha reso oggettivo e trasparente il giudizio dei candidati, che prima invece trovavano quiz e prove diverse a seconda della capitaneria dove svolgevano l’esame. L’esame teorico ora prevede un quiz di 20 domande a risposta multipla (tre opzioni, solo una corretta) che si supera con almeno 16 risposte esatte. Per il carteggio sono previste 5 domande a risposta singola e una sola possibilità di errore per la patente “entro”, e quattro esercizi di carteggio con una sola possibilità di errore per la patente “oltre”. I programmi d’esame sono stati inoltre rinnovati e sono più vicini alla realtà del diporto nautico, valorizzando alcuni aspetti prima sottovalutati come la conoscenza delle regole ambientali, meteorologia e sicurezza.
Patente Nautica: quante categorie di patente ci sono
- Categoria A: abilita al comando di natanti, imbarcazioni da diporto fino a 24 metri e moto d’acqua. Si divide a sua volta in “entro le 23 miglia” e “senza il limite delle 12 miglia”, “solo motore” o “vela e motore”.
- Categoria B: abilita al comando delle imbarcazioni oltre i 24 metri.
- Categoria C: abilita alla direzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto.
- Categoria D: abilitazione speciale al comando di natanti, imbarcazioni da diporto e moto d’acqua (speciale in relazione ad alcune caratteristiche particolari dell’imbarcazioni o alle disabilità del candidato).
In particolare in sede di prova di carteggio (prevista dalla patente di categoria A “senza limiti”), il candidato che non dovesse superare la prova può decidere di “degradarsi” alla patente “entro le 12 miglia” e proseguire l’esame. Tale valutazione permette di non dover ripetere l’esame qualora si sia passata la prima parte, quella del quiz. È offerta inoltre la possibilità di aggiornare e integrare la propria patente da “entro” a “oltre” in un secondo momento.
L’articolo continua sotto
- Potrebbe interessarti anche:
Gommone senza patente: 3 “package” Joker che fanno al caso tuo
È stato introdotto con il decreto anche l’obbligo di effettuare almeno 5 ore di pratica in mare, che vengono condotte dalle scuole nautiche. Tale norma è stata introdotta per aumentare la consapevolezza in mare del candidato, e si estende anche ai candidati privatisti. Nel complesso le norme hanno semplificato l’accesso alla patente nautica, istituendo il criterio dell’oggettività quantomeno per la prova teorica, visto che quella pratica è ancora affidata al giudizio insindacabile degli ufficiali della capitaneria dove si svolge l’esame. È stata resa più semplice anche la procedura per passare dalla patente “entro” a quella “oltre”. Inoltre il candidato ha la possibilità di ripetere le prove teoriche entro i termini dell’istanza, e di mantenere buona la teoria e ripetere la prova pratica (qualora bocciati) entro trenta giorni dal primo tentativo.
Patente nautica: cosa si può migliorare
Nel corso del dibattito è emersa la necessità di unificazione e digitalizzazione del comparto burocratico relativo alle pratiche nautiche. Il primo passo è stata l’istituzione del database unico dei quiz, ma non basta. Altra necessità impellente è quella dell’Anagrafe delle patenti. Su questo punto le autorità hanno annunciato che è in uscita un decreto, al momento al Consiglio di Stato, che permetterà di istituire un archivio unico, semplificando i procedimenti amministrativi e innalzando i livelli di sicurezza.
Uno dei problemi che deve infatti fronteggiare oggi un candidato è quello della lentezza delle pratiche burocratiche. E su questo punto c’è ancora molta aleatorietà tra una capitaneria e l’altra. Molte capitanerie hanno accumulato ritardi e code d’esame dovute alla pausa per il Covid 19, e ancora oggi diversi candidati si trovano a dover aspettare oltre 6 mesi per poter sostenere l’esame. Questi ritardi portano spesso alla proroga dell’istanza di ammissione, che è stabilita in 3+3 mesi, e anche su questo punto ci sono diversità tra le capitanerie. Bisognerebbe andare verso un’uniformità che garantisce tempi certi al candidato.
Altro punto è quello relativo alle patenti di categoria B. Per conseguire tale patente è infatti obbligatorio certificare le 5 ore di conduzione di un’imbarcazione sopra i 24 metri adibita a “nave scuola”. Al momento però tali imbarcazioni non sono nelle disponibilità di quasi nessuna, o nessuna, scuola nautica. Pertanto la questione sul conseguimento della patente nautica di categoria B rimane un punto di discussione in vista del prossimo decreto, o delle sue revisioni successive.