Barche eccezionali alla loro nascita e, oggi, usati altrettanto grandiosi. Scelte e selezionate dagli archivi di Barche a Motore, abbiamo già visto il Portofino 11 Metri; il Continental 50 S, il Rizzardi 55 Incredible, il Mig 43, e il Prestige 60. E ora tocca a una barca ugualmente entusiasmante, un progetto con una marcia in più: il Rio 46 Air, un usato a dir poco eccellente, ottimo per il quotidiano come per la crociera, equilibratissimo connubio tra stile, comfort e performance.
Rio 46 Air
Già dalla sua prima comparsa pubblica, Salone di Genova del 2009, il Rio 46 Air aveva incuriosito e affascinato il pubblico, ma fu con il giusto tempo, come ogni buona cosa, che conquistò i cuori. Frutto delle mani di Piergiorgio Scarani, esteticamente non ammise critica alcuna, qualità cui presto si unirono le prestazioni (oltre 32 nodi), la cura verso il dettaglio e gli spazi invidiabili (4 + 2 posti letto). Una barca estremamente completa, versatile, e carica di quel savoir-faire tipico del Made in Italy ben riuscito.
Rio 46 Air – Progetto ed Esterni
Già ad un primo sguardo, il disegno del Rio 46 Air appare piacevole, pulito, con grandi finestrature laterali che contribuiscono a dare slancio all’opera morta, in un disegno originale e accattivante. La carena è marina, quello che basta per garantire un’ottima navigazione in un buon range di situazioni e, la maggiore lunghezza, ne accentua le doti di versatilità. Il profilo della barca sa anche essere aggressivo, per farsi notare senza confondersi, senza però risultare arrogante, o eccessivo, e l’hard top lo incornicia bene. Complessivamente, il 46 Air sa unire a un bel design, una cura dei dettagli allineata alla tradizione del cantiere, sia fuori che dentro, aggiungendo, che non fa mai male, una vivibilità davvero eccellente.
In termini di spazi, ad accogliere si trova subito una ampia plancetta poppiera, che trasmette sicurezza anche ai meno “marini”. L’accesso al pozzetto è garantito da uno sportellino di inox e cristallo griffato, ma è preceduto dal garage del tender (ottimo anche per riporre cime e parabordi), accessibile dalla plancia e ricavato sotto il prendisole del pozzetto. Il sollevamento è meccanizzato, pratico, così come i volumi sono ben sfruttati, soprattutto dal grande prendisole, da cui ben si gode la vita di bordo, protetti anche in navigazione. Accostato alla murata di dritta si trova il mobile bar, accessoriabile come meglio si crede, sebbene lavello e ghiacciaia siano presenti di default.
Subito segue un’invitante dinette, con divano tondo e tavolino ad ante ribaltabili, per ridurne l’ingombro. Al posto della classica chaise longue, sulla murata di sinistra, è fornito più spazio al tambuccio, realizzato in due pezzi trasparenti, illuminano abbondantemente il sottocoperta. La plancia di comando, posta a dritta, è abbastanza tradizionale e ricalca il design Rio (fino ad allora almeno), che raccoglie in bell’ordine tutti gli strumenti. Passando al hard top, il tettuccio scorre per oltre la metà della sua superficie, trasformando il 46 Air in un open a tutti gli effetti. Per arrivare a prua, i passavanti sono ben dimensionati, mentre la maggior parte degli spazi prodieri è coperta dall’ampia superficie del prendisole, un’immensa area relax lanciata sul mare.
Rio 46 Air – Interni
Percorrendo la scala posta in dinette si scende sottocoperta, per rimanere immediatamente affascinati dal calore dei legni, da quello del pavimento in bamboo filettato con alluminio e da quelli delle paratie di noce, il tutto, con splendide finiture opache. Gli ampi tambucci provvedono a garantire una luminosità interna che amplia ulteriormente il senso di spazio percepito, inondando la grande cucina a L di luce.
La cabina armatoriale è al centro della barca, a tutto baglio, e fruisce di due ampie finestrature sul mare, poco sopra la linea di galleggiamento, che offrono uno spettacolo e una luminosità straordinari appena messa la prua fuori dal porto. Il letto è in posizione centrale, ben dimensionato, mentre a dritta è presente un mobile che corre lungo tutta la murata, ricoperto da una bassa imbottitura, pensata per essere usata anche come chaise-longue da cui ammirare il mare.
Sulla sinistra il piano inclinato della chiglia amplia i volumi della cabina, mentre il bagno è ben accessoriato, con il box doccia separato, che ingloba anche il wc. L’altezza è vivibile, da 1,80 a 1,30 metri nella zona più bassa sotto il pozzetto e in corrispondenza del letto.
Non meno generose sono le dimensioni della cabina ospiti, che è situata al vertice di prua ed è arredata con il classico letto centrale e un bagno ben articolato e completo. Infine, in dinette, si ha la possibilità di chiudere gli spazi, creando, nel caso di bisogno, una terza cabina. Chicca finale per interni già eccellenti, ora capaci di ospitare non 4, ma 6 persone.
Rio 46 Air – Costruzione e Impiantistica
In termini di produzione, il Rio 46 Air vanta vetroresina di ottima qualità, stratificata a mano in un cantiere ricco di esperienza. La cura dei particolari è evidente, così come lo è quella nell’esecuzione di tutta l’impiantistica. La tradizione del cantiere e l’elevata industrializzazione del progetto garantiscono infatti sulla qualità di tutta l’impiantistica di bordo, basta dare uno sguardo alla sala macchina per averne subito la conferma, ogni cosa è in ordine, precisa e di qualità.
Rio 46 Air – Motorizzazione e Performance
In termini di propulsione, venendo al dunque, il Rio 46 è offerto con una coppia di Volvo IPS 500, dettaglio che venne inizialmente criticato, credendoli sottodimensionati dai più. La smentita venne non appena la barca toccò l’acqua, dimostrando come il cantiere ci avesse invece visto lungo, avendo disegnato un’ottima carena, capace, in prova, di oltre 32 nodi. Ma, per comprendere meglio le performance di questa barca, lasciamo spazio alla testimonianza del nostro archivio:
È il momento di mollare gli ormeggi. Il joystick degli IPS Volvo si conferma straordinario in manovra e ben presto abbiamo guadagnato il mare aperto di fronte a Castellammare di Stabia. Non c’è vento, la temperatura è accettabile, ma il maltempo dei giorni precedenti ha lasciato un’onda lunga che mette subito alla frusta la carena del Rio.
L’accelerazione è buona, la planata si raggiunge facilmente senza ricorrere ai flap, relegati a situazioni di mare più mosso. La maneggevolezza della barca è notevole e la sua docilità e prontezza di risposta alle sollecitazioni del volante ci porta ad azzardare virate molto strette, che sono affrontate nella massima sicurezza. Anche il passaggio sull’onda è morbido, qualche colpo è inevitabile, soprattutto quando incrociamo la nostra scia. Ma il 46 Air procede molto dolce, trasmettendo la sensazione di trovarsi perfettamente a suo agio. Abbiamo la conferma che la scelta degli IPS 500 è centrata. Non sentiamo la necessità di potenza in più e i consumi sono davvero contenuti, qualsiasi corsa a potenze maggiori rischia di turbare un equilibrio che mi pare proprio perfetto.
Rio 46 Air – Scheda Tecnica
Lunghezza Fuori Tutto (LOA) | 13.88 m |
Lunghezza al Galleggiamento (LWL) | 10.93 m |
Baglio Massimo (B.max) | 4.00 m |
Pescaggio | 0.71 m |
Dislocamento a Secco | 12.2 t |
Dislocamento a Pieno Carico | 14.5 t |
Motorizzazione Massima | 2x 370 cv Volvo IPS 500 |
Serbatoio Carburante | 900 L |
Serbatoio Acqua Dolce | 330 L |
Posti Letto | 4 + 2 |
Portata Persone | 12 |
Contatti | Rio Yachts |
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2 commenti su “Rio 46 Air, test di un fast cruiser eccezionale (13.88 m) – Dall’Archivio”
Buongiorno, chiedo: Rio 46 Air si può usare anche da crociera media? Esiste versione con flay bridge?
The Real Person!
Buongiorno. Per quanto riguarda il Rio 46, teoricamente, non esiste una versione con Fly Bridge. L’unica variante al Rio 46 Air, quello presente nell’articolo, è il Rio 46 Art, ovvero la versione Open, priva dell’Hard Top e quindi con pozzetto e timoneria all’aperto.
Invece, per rispondere alla domanda relativa la crociera, a livello teorico è possibile, sì. Certo dipende anche da cosa ha in mente lei per Media Crociera. A prescindere, il posto a bordo è indubbiamente presente, come anche i comfort ed i servizi. La questione diventa relativa al consumo del carburante e, quindi alla possibilità di fare rifornimento. Per farle un esempio, stando ai dati reperiti nella prova in questione, con motori a regime 2000 rpm (circa 18/20 nodi) l’autonomia teorica si assesta sulle 15.30 ore (circa 300 miglia nautiche), diminuendo all’incrementare degli RPM.