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Rio Yachts esce dalla sua “comfort zone” di barche in vetroresina e approccia un nuovo mondo: i gommoni. Il primo esemplare si chiama Rio Inagua S e già da qui si capisce l’intenzione di fare a modo proprio. Niente riferimenti numerici alla lunghezza, solo la S che sta ad indicare il “piccolo” di Rio, un quasi 11 metri (ma natante) tutto pepe che, con la carena di cui è dotato e due Mercury V8 da 300 cavalli, non ha difficoltà ad accarezzare i 50 nodi.
Rio Inagua S
Certo, dalla sua parte Rio Yachts ha migliaia di unità messe in acqua in circa 60 anni, e più, di storia. Ma con i gommoni è diverso. È una binario a sé nel mondo della nautica. Ed è per questo che il Rio è così sorprendente. Il primo modello, l’Inagua S, è solo il primo di una “divisione rib” che punta senza mezzi termini sulla fascia alta del mercato. Le due gamme saranno Inagua per gli open ed Exuma, per i cabinati.
Rio Yachts – Inagua S
Rio Yachts – Inagua S è un modello che segue la filosofia che ha reso vincente le ultime creazioni di Rio Yachts, cioè ilRio Daytona 34 ed il Rio Daytona 46. La tendenza ormai è chiara a tutti: quelle che vanno per la maggiore sono le barche da giornata (con magari una o due cabine sottocoperta, a seconda delle dimensioni).
Perché un gommone? I rib hanno una comodità d’uso, anche in termini di maneggevolezza e sicurezza, che ha conquistato armatori di grandi yacht, per un uso che non è solo da tender, ma proprio come barca per godersi il mare al massimo. In questo senso, però un battello deve rispettare alti standard qualitativi.
Sono salito a bordo di questo maxi-rib a Genova, al Salone Nautico 2022, dove questo battello ha fatto il suo debutto. In banchina, alla sua destra, l’Inagua non ha nessuna barca e posso studiarne la linea senza far lavorare l’immaginazione. La linea è filante per davvero, proiettata in avanti, a dare un’idea di velocità. A contribuire a questa idea i tubolari, con il cono di poppa tagliato nettamente, che salgono andando verso prua restando a contatto con l’acqua solo nella parte di poppa. Il baglio pure mi appare notevole ed effettivamente è 3.70 metri che rapportati ai 10.9 metri di lunghezza fuoritutto sono tutt’altro che pochi.
Si sale a bordo attraverso due larghe plancette ai lati dei due motori che, in effetti, consentono un facile accesso a bordo.
RIO INAGUA S
La necessità di mantere uno spazio importante in questa zona di transito ha sicuramente “mangiato” un po’ di spazio alla zona prendisole di poppa, a sua volta limitata da un divano a C con tavolino a scomparsa di fronte al mobile sotto il T-top. In ogni caso a prua della plancia di comando un secondo prendisole permette di disporre di un’ulteriore area relax con sotto un importante spazio gavone. Di fronte, nella parte anteriore della console centrale, troviamo l’accesso al locale toilette/ spogliatoio dell’imbarcazione.
A bordo ci si muove agevolmente lungo tutto lo scafo, dove sono stati posizionati anche diversi tientibene, tutti nelle posizione giuste, alcuni forse un po’ nascosti. Stiamo comunque parlando di una numero 1, progetto su cui il cantiere ha detto che lavorerà ulteriormente per quell’ottimizzazione che nasce proprio dai feedback.
L’Inagua, in generale, sembra comodo e con un bel layout. Il lavoro del progettista Marino Alfani, già autore di molti Rio Yachts, promette anche 49/50 nodi di velocità massima. Non resta che uscire dal porto e capire come se la cava.
RIO INAGUA S – Poppa
A Genova le condizioni sono toste. Niente tempeste, ma un giro di vento che si vede spesso nel capoluogo ligure, in cui lo scirocco viene abbracciato dal libeccio, “impastando” il mare con risultato di avere una fastidiosa onda incrociata, irregolare e poco prevedibile davanti. Sono quelle giornate in cui anche gli stabilizzatori fanno fatica perché ogni flutto è diverso da quello prima. L’altezza media è di circa un metro ed inizio ad accelerare per gradi. Non so come si comporta questa barca, ma ci metto poco ad entrare in confidenza e questo è un bel segno. L’Inagua è molto potente, appunto 600 cavalli fuoribordo, ma non è nervoso, e soprattutto trasmette una buona dose di solidità. Tra i 3500 e i 4000 giri c’è la velocità di crociera ideale in cui la barca è nel range tra 23 e 30 nodi, con consumi che vanno da circa 60 a 85 litri per ora.
A 30 nodi, 4000 giri, si sfreccia agevolemente da un’onda all’altra con lo scafo che non sbatte e non si sentono rumori strani o scricchiolii. Ovviamente nelle manette ce n’è ancora per spingere e prendo agevolemente altri 1000 giri, toccando e superando i 40 nodi. Il livello d’attenzione qui dev’essere per forza di cose più alto e con un’ultima pressione, approfittando di un momento di acqua tutto sommato tranquilla, il contagiri registra 5.500, la velocità 43. L’Inagua è senza dubbio molto divertente e trasmette quella sicurezza per cui viene voglia di vedere fin dove si può arrivare. La razionalità, però, deve prevalere sull’adrenalina e gradualmente ritorno sui 30 nodi dove effettivamente è comfort totale, una vera goduria stare al timone nonostante la giornata. Noto che lungo tutta la coperta la barca sia asciutta, il che denota un buon lavoro a livello di linee d’acqua e dei tubolari.
RIO INAGUA S – Prua
Questo Rio Inagua S in conclusione fa dire buona la prima per il cantiere che debutta tra i gommoni con un mezzo originale, divertente e nel complesso azzeccato. Con il fine-tuning che sicuramente ci sarà sui modelli in costruzione, ha tutte le carte in regola per ritagliarsi una buona fetta di mercato e fare da trampolino per il resto della “rib division” di Rio Yachts.
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3 commenti su “Rio Inagua S è il gommone italiano (11 m) elegante da 50 nodi – TEST”
Bellisima ma unlettino per fare la siesta sarebe gradito
bellisima ma un lettino per fare la siesta sarebe gradito
Molto bello, per un 34 piedi una cabinetta sarebbe stata secondo me necessaria. Ottimo prodotto anche se non credo arriverà mai a 50 nodi.