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Via all’ecobonus per i motori delle barche. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha indicato i termini e le modalità di presentazione delle domande per accedere alle agevolazioni per la sostituzione e la rottamazione dei motori endotermici delle imbarcazioni, alimentati da carburanti fossili, con motori elettrici.
Il provvedimento era stato varato con decreto del ministro Adolfo Urso lo scorso 5 settembre in collaborazione con i ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze.
L’obiettivo è di favorire la transizione ecologica anche nella nautica da diporto attraverso la sostituzione e la rottamazione dei motori tradizionali (benzina e diesel) delle imbarcazioni con quelli elettrici, sostenendo anche l’acquisto delle relative batterie.
In campo ci sono 3 milioni di euro, il contributo è concesso a fondo perduto e copre fino al 50 per cento delle spese ammissibili con un tetto di 8.000 euro nel caso la richiesta arrivi da una persona fisica e fino a 50.000 euro nel caso di un’impresa.
Si può presentare una sola domanda di agevolazione, che può riguardare l’acquisto di un massimo di due motori elettrici nel caso in cui il richiedente sia una persona fisica, e più motori se a richiederla è un’impresa proprietaria di unità da diporto utilizzate per fini commerciali, scopi sportivi o sociali.
Quanto vale il contributo
Il contributo per ogni motore elettrico fuoribordo dotato di batteria integrata di potenza non inferiore a 0,5 Kw e fino a 12 Kw è di 2.000 euro, mentre per quelli fuoribordo con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o POD di propulsione è di 10.000 euro.
1 commento su “Rottamazione motori marini, si parte: via alle domande dall’8 aprile”
Max Procopio
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Buongiorno, provo a completare la notizia come segue, visto che nell’articolo non è stata citata Confindustria Nautica, l’Associazione Nazionale di Categoria che ha istruito tutto l’iter per arrivare a questo risultato:
“Questo provvedimento integra le moltissime iniziative di riforma normativa promosse attivamente dall’Associazione nazionale di categoria nell’ultimo biennio, principalmente orientate alla concorrenzialità della grande nautica, alla riduzione degli adempimenti per i diportisti, alla competitività delle aziende del charter e, appunto, alla piccola nautica” – commenta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. “Voglio a questo proposito ricordare la revisione del Regolamento di attuazione al Codice della nautica, con diverse disposizioni a favore dei natanti, e l’introduzione del Patentino D1, di cui è alla firma il decreto contenente le modalità di esame, in una fase in cui il nostro Ufficio Studi nell’ultima indagine sul mercato ha rilevato che, se le prospettive dell’industria nautica sono complessivamente positive, la piccola nautica registra incertezze”.
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The Real Person!
Buongiorno, provo a completare la notizia come segue, visto che nell’articolo non è stata citata Confindustria Nautica, l’Associazione Nazionale di Categoria che ha istruito tutto l’iter per arrivare a questo risultato:
“Questo provvedimento integra le moltissime iniziative di riforma normativa promosse attivamente dall’Associazione nazionale di categoria nell’ultimo biennio, principalmente orientate alla concorrenzialità della grande nautica, alla riduzione degli adempimenti per i diportisti, alla competitività delle aziende del charter e, appunto, alla piccola nautica” – commenta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. “Voglio a questo proposito ricordare la revisione del Regolamento di attuazione al Codice della nautica, con diverse disposizioni a favore dei natanti, e l’introduzione del Patentino D1, di cui è alla firma il decreto contenente le modalità di esame, in una fase in cui il nostro Ufficio Studi nell’ultima indagine sul mercato ha rilevato che, se le prospettive dell’industria nautica sono complessivamente positive, la piccola nautica registra incertezze”.