Sanlorenzo She: il nuovo yacht “anni ’60” è per veri gentlemen

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Sanlorenzo She
Sanlorenzo She

Meno di dieci giorni fa, sul nostro sito, è uscito un articolo tratto dal numero di ottobre. Il titolo? Le tendenze delle barche a motore per il 2026! Come primo “trend” abbiamo individuato: VIVA LE BARCHE CLASSICHE. Barche moderne in tutto e per tutto, ma dalle linee un po’ vintage. Anche uno dei più importanti cantieri italiani, Sanlorenzo, è dello stesso avviso. Ecco il motivo.

Come sarebbe una barca degli ’60 se fosse progettata oggi? Sanlorenzo ha provato ad immaginarla, realizzando un modello dal sapore vintage, reinterpretando fedelmente le classiche linee dei commuter anni ’60. Il risultato è lei: SHE, nome che in realtà è l’acronimo di Sanlorenzo Heritage.

Sanlorenzo SHE

Vale la pena fermarsi un attimo più del normale per apprezzare queste linee senza tempo. 25 metri fuori tutto su uno scafo di 22, quindi entro i limiti dell’imbarcazione da diporto. Il design è figlio della collaborazione fra lo studio Zuccon International Project e Lissoni & Partners, che si sono concentrati sugli interni.

Le forme sono morbide, proprio in stile anni ’60, con la tipica tuga molto pronunciata che racchiude la sala da pranzo ribassata, creando un ambiente per metà oltre il ponte di coperta, e per metà all’interno del volume di carena. Qui sotto, nello spazio rimanente, viene ricavato un grande locale tecnico per tutta l’impiantistica che non sta nella sala macchine, che si limita a racchiudere i motori: configurazione inusuale al giorno d’oggi. Il salone principale, con la timoneria (unica, dato che non c’è flybridge, per mantenere una linea snella e filante) è interamente vetrato. Ma soprattutto, crea un unico open space con la sala da pranzo ribassata, aumentando la percezione del volume.

Sanlorenzo She
Sanlorenzo She

Sottocoperta, tutta la prua è dedicata all’equipaggio, con ben tre posti letto e una grande cucina di servizio. Fra la sala macchine e il locale tecnico c’è la zona ospiti, con due cabine e relativi bagni, oltre alla suite armatoriale, a tutto baglio, con bagno privato.

Tra passato e presente, guardando al futuro

A prima vista, sembra quasi un restomod, ossia il refitting di uno scafo originale a cui sono applicate soluzioni tecniche e di design contemporanee. È un trend in grande fermento, sdoganato anche nel settore automotive, che da alcuni progetti “sartoriali” sta rapidamente conquistando anche il mercato di serie. Vengono in mente gli ultimi progetti di Renaut, per non parlare della mitica 500 o della Topolino.

Da questo punto di vista, fuori dai rigidi schemi della serializzazione industriale, la nautica è sempre stata predisposta a importanti refitting che hanno più o meno rivisto le linee originali, a seconda della sensibilità degli architetti navali. Ma in questo caso siamo ben oltre. SHE è una barca nuova in tutto e per tutto. Ne è un esempio la motorizzazione: una coppia di IPS30 Volvo Penta abbinati a motori diesel da 1000 cv ed elettrici da 160 kW per una propulsione ibrida. Segno di una carena e di volumi interni specificatamente progettati per questo tipo di propulsione.

Per ulteriori informazioni visita il sito del cantiere a questo link.

La nuova “vecchia scuola”

Del resto, SHE va ad aggiungersi ad “illustri colleghi”, come il Picchiotti Gentleman 24 o il Wheeler 55, di cui abbiamo già parlato. Barche diverse, di grande personalità, per armatori che ricercano qualcosa che si distingua. E con mezzi del genere, è semplicemente impossibile non farsi notare.

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4 commenti su “Sanlorenzo She: il nuovo yacht “anni ’60” è per veri gentlemen”

  1. Barca splendida.
    Speriamo riprenda piede questo tipo di design elegante e garbato e di non vedere più quegli orrendi yacht navetta grigio scuro/ neri con prue verticali e 4-5 ponti su 16 metri di lunghezza . Sono goffi e palesemente volgari anche se i gusti sono gusti. Mi ricordano la moda dei blujeans con il cavallo che scende a una spanna da terra e le mutande in vista…

    1. Francesco Di Giorgio

      Il vero design delle imbarcazioni. Purtroppo molti architetti hanno snaturato il concetto di barca, disegnando veri obbrobri. Spero che San Lorenzo lo riproduca, un pizzico di nostalgia, finalmente, può essere accontentata.

  2. Questa sì che è una barca.
    Finalmente.
    Basta con queste enormi scatole voluminose con strisce colorate ed inserti metallizzati che per no. Ribaltarsi hanno bisogno di riempirsi di stabilizzatori.
    Less is more

  3. Questo è andar per mare da “gentiluomini “ e non da “ciabattoni dei 7 mari” con 6 fuoribordo da 500cavalli ognuno su barchette da 10 merti .

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