Se ci si mette anche Sanlorenzo a produrre maxi catamarani allora vuol dire che il futuro per le barche a motore con due scafi è roseo. Il CEO e maggior azionista di Sanlorenzo, Massimo Perotti, 59 anni, ha annunciato in un articolo sul Corriere Economia, dopo mesi di indiscrezioni che è in fase avanzata di studio presso la unit Bluegame un rivoluzionario maxi catamarano che permetterà – racconta Perotti – di abbattere i consumo energetici e le emissioni. La scommessa sarà di farlo anche bello ed elegante.
In principio fu il catamarano di Nadal
Sanlorenzo, quotata in borsa dalla fine dello scorso anno, si è resa conto che il multiscafo non solo ha caratteristiche sicuramente “eco”, ma comincia ad essere apprezzato dai clienti top, quelli che si possono permettere un maxi yacht. Uno dei battistrada è stato sicuramente il tennista Rafa Nadal che lo scorso anno si è fatto costruire da Sunreef, leader nella produzione di catamarani di grandi dimensioni, un Sunreef 80 abbandonando il suo precedente maxi yacht monoscafo. Nadal che è maiorchino ed è un ottimo marinaio ha dichiarato che per lui non c’è partita, sono meglio i catamarani dei monoscafi.
I tedeschi comprano la francese Privilege
Non è un caso che anche il grande gruppo di barche, il tedesco Hanse (che possiede anche i brand Moody, Dehler, Fjord, Sealine), ha appena acquistato il cantiere Privilege che ha lanciato da poco il suo primo catamarano a motore, Euphorie 5 di 15 metri e sta già pensando di ampliare la sua gamma verso l’alto.
C’è la mano degli archistar italiani di Nauta
Il primo cantiere che ha lanciato una gamma di maxi catamarani è stato il francese Lagoon, di proprietà della francese Beneteau, leader mondiale nella produzione di barche da diporto, che già quattro anni fa il suo primo maxi, poi arricchito da altri due modelli. Oggi produce i catamarani a motore Lagoon 630 di 19 metri, Sixty 7 di 20 metri e Seventy 8 di 24 metri. Gli interni e il design dei Lagoon sono opera degli italiani Nauta Yacht, archistar del lusso nautico, che hanno progettato la barca da diporto più grande del mondo, Azzam di 180 metri.
Gli altri concorrenti
Nella guerra per conquistare il promettente mercato dei maxi catamarani a motore di grandi dimensioni ci sono anche i francesi di Fountaine Pajot, leader in quelli a vela che hanno lanciato un 68 piedi (21 metri), il Fountaine Pajot MY 68, c’è poi l’americana Aquila con un 70 piedi (22 metri) che viene costruito in Cina, meno lussuoso ma molto efficiente.
L’asso nella manica dei cat rispetto ai mono
Oltre ai minori consumi rispetto ad un monoscafo i catamarani hanno una formidabile asso nella manica: a parità di lunghezza hanno uno spazio che è tra il 65 e il 70 percento superiore (i catamarani non sono larghi il doppio rispetto a un monoscafo di pari lunghezza). Questo conta molto e l’impatto visivo è eclatante: salite a bordo di un 40’ e vi trovate il quadrato, il pozzetto prodiero e il pozzetto o il prendisole di prua che avete visto solo su un 60’. Anzi, la prua conserva praticamente il baglio massimo, e quindi per avere gli stessi spazi davanti alla tuga bisogna andare su un 80’… chiaro che una cosa del genere colpisce.
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