Continua il viaggio del navigatore Sergio Davì a bordo del suo gommone Aretusa Explorer, un Nuova Jolly di 10 metri con cui è partito da Palermo con destinazione Los Angeles (leggi qui). In questo momento Davì è arrivato a Capo Verde, nello specifico a Mindelo sull’isola di São Vicente. Poco prima che partisse per questa lunga tappa lo abbiamo raggiunto al telefono per farci raccontare come sta procedendo la sua navigazione e fare il punto sulla sua impresa.
Sergio Davì pronto ad attraversare l’Oceano: intervista
Partito dalle Canarie, Sergio Davì ha ultimato in 44 ore di navigazione no-stop le 840 miglia nautiche che lo separavano da Capo Verde. A bordo con lui in questa tappa Antonio Aiello, di Nuova Jolly Marine. A questo punto Sergio è sempre più vicino a quella che è una delle tratte più impegnative della sua navigazione, in cui dovrà traversare l’oceano Atlantico in una sola volta. Mentre si trovava ancora alle Canarie lo abbiamo chiamato per fare con lui il punto della sua navigazione fino ad ora.
Sergio, innanzitutto come stai?
Fino ad ora è andata bene. Purtroppo ci sono state tante soste causate dal brutto tempo con cui fin dalla partenza ci siamo dovuti confrontare. Non ho una vera e propria tabella di marcia, perché dovendo aspettare le finestre meteo sarebbe difficile rispettarla. Diciamo che in questo periodo immaginavo di essere qui e questo va bene.
È stata quindi una navigazione impegnativa?
Diciamo che non è stata una navigazione tranquilla. Anzi, delle navigazioni che ho fatto fino ad ora forse questa è la più impegnativa. Anche per arrivare a Lanzarote non è stato il massimo. Stessa cosa da Gibilterra. Decisamente impegnativa, ma il morale è alto e sono contento di essere qui.
La tappa dalle Canarie a Capo Verde quanto è importante?
La tappa dalle Canarie a Capo Verde è fondamentale, è la prova generale per i motori e la strumentazione prima di fare la traversata dell’Atlantico. Ho approfittato di questa sosta per fare super-tagliandi all’elettronica Simrad che c’è a bordo, così come ai due motori Suzuki.
Cosa è stato controllato che ti sarà utile nel viaggio?
A Gran Canaria ho fatto molti controlli con il supporto dei partner per non lasciare nulla al caso. Innanzitutto per l’elettronica che tutto fosse collegato bene. Dalla bussola elettronica ad un controllo poi più in generale. Per navigare in sicurezza anche di notte è fondamentale essere sicuri che tutto funzioni bene. A bordo per esempio ho un radar, un Halo24 che mi offre una visione quasi in tempo reale, con funzionamento a breve distanza a 60 giri/min. Permette di identificare i pericoli all’istante con copertura simultanea a breve e a lungo raggio (fino a 48 miglia nautiche). Navigando per tante ore, e in particolare di notte, è uno strumento fondamentale soprattutto se si considera che, verosimilmente, la totalità delle imbarcazioni commerciali utilizzi questa tecnologia. In questo senso sarà importantissima anche la tecnologia AIS.*
Per i motori i tecnici di Movil Motors hanno fatto una sorta di pit-stop ai motori. Questo perché sia da Gran Canaria a Mindelo che poi per la tappa successiva, i due DF300B dual prop fossero pronti a navigare in dislocamento. Per questo è anche stata fatta una sostituzione delle eliche.
Quanto rimarrai a Mindelo?
Per ripartire vorrei prendere una finestra con meno pioggia possibile e maltempo possibile. Bisogna fare attenzione perché essendo una tappa lunga devo considerare non solo il brutto tempo della partenza, ma anche quello che potrei trovare a metà o all’arrivo. Detto questo, onestamente non vedo l’ora di portarmi avanti. Certo, fare lunghe navigazioni in sequenza un po’ ti stanca, però ti consente anche di tenerti in ritmo e in un lungo viaggio come questo è molto importante.
*L’AIS è un sistema che identifica le imbarcazioni nelle vicinanze e, allo stesso tempo, consente di essere identificati da parte di altre unità, sfruttando il segnale VHF.
Per seguire il viaggio di Sergio Davì si può usare il seguente GPS tracker link elaborato dalla SGS Tracking: http://www.sgstracking.com/live/index.html?id=263 .
3 commenti su “Sergio Davì è a Capo Verde (dopo 840 miglia non-stop). L’intervista”
Da vecchio gommonauta non posso che dirgli:giù la manetta e avanti verso questa grande impresa fatta da un vero e unico gommonauta.
Sig. Davì le sono vicino e mi sento a bordo con Lei.
Guardo incessantemente il sito,anche 4/5 volte al giorno per seguirla con il pensiero.
Nel ’98 sono andatao a Londra ( Tower Bridge e ormeggio nei Doks ,partendo da Dunkerque con un joker da 6.50 e Evinrude 150cv ) non erano le sue 10.000 m.n. ma è stata una gran bella gommonata !!!!!
Un enorme “in bocca al lupo”.
Continuo a seguirla fino alla meta finale.
W la Sicilia e Lampedusa che amo moltissimo e dove ho alcuni veri Amici.
Mi consenta di inviarle un sincero abbraccio…..virtuale.
Cordiali saluti.
Cesare Cabano
Vercelli.
Ho anch’io un gommone da parecchi anni : il secondo ormai da 10 anni jokerboat 470 coster con evinrude 737 ormai vecchio però lo curo e non mi ha mai mollato neanche in momenti difficili …capisco perche sta andando ormai la moda dei 2 motori ,ma x le traversatine che faccio d’estate..ho la patente e un bel 90cv ..è nei miei pensieri….stimo la tenacia,la sicurezza, la competenza,il coraggioche sta dimostrando questo fenomeno :Sergio Davi’,lo sto seguendo in questa avventura,ha già risposto a mie curiosità…È attrezzato direi al max,l’esperienza non gli manca…che anche la fortuna l’assista,ciao
Ho seguito con trepidazione la traversata.
Vedo che siete ormeggiati a “la marina” di kouro.
Immagino l’euforia che avete dentro.
Che dire :bravi e sinceri complimenti per le miglia percorse.
Altre vi attendono per completare l’impresa.
Complimenti ancora e ora un po di riposo meritato.
Bravi,bravi,btavi.
Cesare.