Quante volte leggendo la recensione di una barca vi imbattete in queste due parole magiche? Spazio e volume vengono ripetute come un mantra in ogni descrizione, come principali caratteristiche, nel bene o nel male, di ogni modello. E, spesso, si usano come se fossero sinonimi…ma è davvero così?
Spazio o volume?
Da un punto di vista “geometrico”, potremmo considerare lo spazio come la superficie bidimensionale (lunghezza x larghezza) sul quale si sviluppa il volume, tridimensionale (lunghezza x larghezza x altezza). In questo senso, basterebbe sostituire la parola “spazio” con “superficie”, e si potrebbe dire che il volume implica necessariamente lo spazio. Quindi, stiamo discutendo del sesso degli angeli?
In realtà, lasciando perdere la semantica e tornando alla nautica, la differenza fra spazio, o superficie, e volume nasconde una profonda differenza nell’uso che si vuol fare di una barca. Alla fine, la vera differenza è che per “volume” si intende uno spazio che può essere chiuso e abitabile. Ecco perché non è detto che si possano avere entrambi contemporaneamente.
Qualche esempio
Partiamo dalla condizione più controintuitiva: tanto volume, ma poco spazio. È il caso di una barca a vela: sottocoperta, grazie ad una sala macchine minuscola e un ponte molto alto sull’acqua, il volume è tanto ed interamente libero. Eppure, è un tipo di barca che generalmente definiamo dai pochi spazi, dato che deve dedicarne una gran parte alle attrezzature di governo e manovra delle vele, e non è raro che su scafi anche più grandi si “fatichi” a trovare un’area prendisole. Ma nessuno si lamenta di questa condizione, dato l’uso che si fa di una barca a vela.
La stessa cosa può succedere anche su barche a motore: si pensi al Campione 41, che nella versione Coupé, l’ultima nata di casa Cobra Yachts, offre praticamente solo volume, spazi chiusi o richiudibili, come se fosse una roulotte galleggiante. Non a caso abbiamo inserito la sorella flybridge nel nostro video delle “barche casa”.
All’estremo opposto, le barche open, ovviamente, spesso godono di tanta superficie libera, ed offrono quindi spazio a bordo in diretto contatto col mare.
La soluzione ibrida
Ma le due cose non si escludono: un esempio perfetto di questa commistione è la Island Cruising Boat di Beneteau. Più di metà barca è completamente libera e aperta sul mare, grazie allo specchio di poppa e alle falchette abbattibili che ne aumentano la superficie. Se invece si preferisce stare al chiuso, tutto questa area può essere chiusa da vetrate e diventare una grande casa sul mare, con un volume sfruttabile fino all’ultimo centimetro disponibile.
Cosa conta davvero?
Tutto, quindi, dipende dall’uso che fate della vostra barca. Per uscite estive, col caldo, o, più semplicemente, per non privarsi del rapporto col mare, lo spazio aperto è la migliore offerta disponibile. Per navigare tutto l’anno, d’inverno o in condizioni avverse, il volume, che sia sopra o sottocoperta, dove potersi riparare è semplicemente una necessità.
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