Il 2025 è iniziato da poco dopo un anno ricco di passi avanti per il mondo del diporto italiano. Parliamo del patentino nautico, dell’aggiornamento delle dotazioni necessarie e del titolo semplificato per gli ufficiali di 2^ classe per, in soldoni, poter fare lo skipper in regola. Ci sono ancora, però, tanti temi irrisolti, ma che meritano attenzione perché riguardano tutti.
Lo sportello telematico del diportista
L’istituzione del sistema telematico centrale della nautica da diporto con le sue varie diramazioni (Atcn, Ucon, Sted) ha fatto compiere un salto epocale alla gestione delle pratiche nautiche e reso più semplice la vita al diportista. Dopo alcune difficoltà iniziali dovute alla migrazione dei dati cartacei agli archivi digitali e ad alcuni colli di bottiglia operativi, attualmente i ritardi della gestione delle pratiche sembrano essersi ridotti.
Ma se la burocrazia nautica è uscita dall’età della pietra, siamo ben lungi dall’essere approdati nel mondo digitale. Basta affacciarsi oltre frontiera e guardare a nazioni come Spagna, Francia, Belgio o Gran Bretagna per accorgersi del divario che ci separa da loro.
In questi Paesi servizi di e-government, portali pubblici e applicazioni in chiave mobile consentono ormai al diportista di effettuare la maggior parte delle pratiche (immatricolazione, cancellazione, passaggi proprietà, duplicati licenza navigazione, cambio nome, modifica dati personali, etc.) in maniera autonoma dal web o via app.
Senza intermediari, sportelli, file, certificati da portare o compilare, versamenti postali da esibire, attestati da produrre, sostituti di certificazioni o “Dci” da richiedere a caro prezzo a enti terzi. In alcuni Paesi questi atti sono gratuiti e i documenti rilasciati in formato digitale in tempo reale. La soffocante burocrazia che incombe su ogni pratica nautica continua a essere una delle principali cause che impedisce al diporto di diffondersi realmente.
Proposta:
La transizione digitale della pubblica amministrazione è uno dei pilastri del “Pnrr” italiano a cui sono destinati il 25 per cento dei fondi assegnati. È necessario che ne benefici anche la nautica da diporto con la creazione di un portale specifico che consenta al diportista di effettuare in autonomia le principali pratiche amministrative, collegato a un’app che ne duplichi le funzioni.
Un (ottimo) esempio è quello avviato da pochi mesi dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex ministero delle Comunicazioni) che consente di chiedere il rilascio del “patentino Rtf” (il Certificato limitato di radiotelefonista), o la Licenza di esercizio radioelettrico direttamente online.
I temi nei prossimi episodi:
- Registro telematico
- Porti turistici e posti barca
- Riserve marine
- Bandiera estera: italiana o straniera?
- Patente nautica: è allarme tariffe
- Patente nautica su app
- Patente nautica europea
- Regioni: risorsa per il diporto
- Natanti all’estero
- Kit Pronto Soccorso
- Nautica sociale
- Promozione della nautica
- Controlli in mare
- Zattere di salvataggio