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Mentre camminavo per il Boot Düsseldorf 2023, una dei più importanti saloni nautici del mondo, mi è caduto l’occhio sul nuovo Sterk 31, al debutto assoluto sul mercato nella fiera tedesca. La linea sportiva e muscolosa, ispirata al design scandinavo, è solo la superficie di una serie di elementi tra cui la carena a doppio stepche fuori dall’acqua risaltava particolarmente. Salendo a bordo si sono subito fatte notare anche alcune soluzioni intelligenti, come la grande cabina / bagno a prua, la cui presenza non è banale su un 30 piedi open da giornata e rappresenta un plus importante rispetto a diversi competitor delle stesse dimensioni e prestazioni. Quel modello, capace di toccare i 60 nodi, ho avuto occasione di testarlo in acqua di fronte ad Alcudia, in Spagna, nel nord di Maiorca. Ecco com’è andata.
Premessa fondamentale. La barca su cui sono salito era un prototipo, molto avanzato, ma prototipo. Ci sono quindi alcune soluzioni da affinare, ma quello che ho visto nel complesso è uno scafo già maturo e se la produzione seriale ovvierà ad alcuni dettagli, ci sarà da divertirsi. Spinto da due fuoribordoYamaha V6 da 300 cavalli, per un totale di 600 hp complessivi, lo Sterk 31 che ho provato ha toccato i 55.5 nodi navigando a 5.500 giri. Insomma, numeri niente male considerando che nella produzione seriale la struttura verrà alleggerita notevolmente e verranno anche ottimizzati i motori, lavorando sulla scelta delle eliche. Fatto questo piccolo “spoiler” prestazionale, andiamo con ordine e vediamo prima com’è configurata.
Sterk 31 – Coperta
Sul piano di coperta il primo esemplare di Sterk si presenta con una grande piattaforma poppiera, che abbraccia lateralmente anche i due fuoribordo, ed è dotata di un camminamento centrale che permette di muoversi da una parte all’altra, nonostante il tipo di propulsione. Subito a ridosso di questa zona c’è un prendisole XL con schienale che nella parte anteriore diventa un divanetto con sotto ben due frigoriferi.
Qualora non bastassero, anche sotto le due sedute di pilota e co-pilota è possibile avere zone refrigerate. A bordo di questa barca sarà molto difficile rimanere senza bevande fresche. Tornando un secondo al prendisole di poppa, alzandolo troviamo una cuccetta doppia, con tanto di finestrature e spazio a sufficienza per dormire. Una soluzione, questa, che non mi ha convinto fino in fondo come “cabina”, ma che rappresenta, invece, uno spazio storage davvero grande. Discorso diverso se venisse studiata una copertura che lascia il portellone di fatto aperto, come una sorta di maggiolina. Allo studio, comunque, ci sono varie opzioni e vedremo cosa il cantiere offrirà come optional.
Molto interessanti già nel prototipo, invece, sono la plancia di comando super-avvolgente e protetta (anche oltre i 50 nodi) e la cabina / bagno di prua. La timoneria prevede due sedute che, ruotandole, potranno convergere verso il divano a poppa e con un tavolino amovibile in mezzo creare una zona pranzo. Per ciò che riguarda il bagno, è stata fatta una riflessione: a bordo, quando si passa un’intera giornata al mare, su un open è utile anche un’area con della privacy, soprattutto quando a bordo ci sono gruppi di amici o coppie.
Per questo lo spazio, a partire dall’accesso nella parte di prua della consolle, è particolarmente ampio, così come i volumi interni. In questo modo assolve bene anche la funzione di spogliatoio di bordo. Una seconda area prendisole, trasformabile in zona conviviale con un tavolino, è stata ricavata a prua. Per sfruttare tutto lo spazio a disposizione, c’è una seduta a U a cui si aggiungono dei cuscini sulla murata interna, così da rendere confortevole anche il momento in cui si utilizza questa sezione da seduti.
Come naviga questo bolide? Veramente alla grande. Motorizzato con due Yamaha da 300 cavalli ciascuno, fuoribordo, la carena trasmette una sensazione di solidità e di presa sull’acqua assoluta. L’ho provato con brezza e onda corta, in un mare un po’ choppy, per dirla all’inglese. Nonostante fosse un prototipo a bordo non si sentono rumori sinistri, scricchiolii o quant’altro anche navigando a 50 nodi e già questo dimostra la bontà del processo costruttivo.
Dalla timoneria, dietro il parabrezza, non avevo problemi a parlare ad un tono di voce tutto sommato normale anche alle alte velocità, segno che quest’area è davvero ben protetta. Quello che impressiona, però, è il grip sull’acqua di pari passo alle prestazioni. Virate a quasi 40 nodi, anche strette, senza sentire la barca che scarroccia via o che perde presa. Merito di una carena steppata con dei “ganci” sui pattini che aiutano soprattutto nei cambi di direzione. Anche a livello di consumi emerge la qualità dello scafo con una velocità di crociera a 35 nodi dove l’imbarcazione consuma poco più di 70 litri ora complessivi.
Che dire, se siete amanti delle prestazioni, non appena prenderete il timone fra le mani e vi lancerete sull’acqua (ricordatevi lo stacco e guardate bene cosa avete intorno, sempre!) a tutta velocità, non ne rimarrete sicuramente delusi.
2 commenti su “Abbiamo provato lo Sterk 31 (9.7 m), il nuovo open tedesco da 60 nodi”
Luciano
Avendo posseduto un Airon Marine open 22 con due Mercruiser 6V 4.2 da 175cv trovo questo modello veramente molto interessante, le soluzioni innovative sono proprio quelle che erano le pecche di allora, complimenti
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2 commenti su “Abbiamo provato lo Sterk 31 (9.7 m), il nuovo open tedesco da 60 nodi”
Avendo posseduto un Airon Marine open 22 con due Mercruiser 6V 4.2 da 175cv trovo questo modello veramente molto interessante, le soluzioni innovative sono proprio quelle che erano le pecche di allora, complimenti
The Real Person!
Buongiorno Luciano,
sicuramente uno scafo molto interessante. Se ne avesse occasione, lo provi. In acqua è sorprendente!
Cordialmente,
La redazione