“Quando il trasportatore è andato a recuperarla, in un cimitero di barche non lontano dall’aeroporto di Gatwick, la barca era completamente piena di acqua. Tutta infangata. Ha dovuto sollevarla un po’ e aspettare a lungo per farla svuotare”.
Raccontano così, Kara Gladman e Steve Clarke di Avon Marina e Hypro Marine, uno dei passaggi fondamentali del recupero del Sunseeker Thunder Hawk 43 Maldon (e prima Kay Kay, come si è risusciti a capire dalle posate personalizzate ritrovate a bordo).
Thunderhawk 43, modello iconico anni ’90
Tutto è iniziato alla fine di novembre, navigando sul web. Clarke ha trovato su Ebay un offerta di vendita per una sterlina per questo iconico modello di sport cruiser di più di trent’anni. E ha ceduto. Al fascino dellebarche alla James Bond è difficile resistere.
Un impegnativo acquisto compulsivo. In realtà non deve stupire troppo la presenza dell’annuncio, se ne trovano parecchie di barche, sia a vela che a motore, a prezzi simbolici. Risolvere il tema del fine vita delle barche è un problema globale che sta diventando sempre più ingombrante. Quello che invece stupisce veramente è che qualcuno possa imbarcarsi in una simile impresa di restauro.
La domanda è ovvia: ne varrà la pena?
Se a farlo è un privato, un semplice appassionato, probabilmente no. O almeno dovrà partire già con l’idea di un’operazione nata dalla pura passione e probabilmente, da un punto di vista economico, a perdere. Ma in questo caso la Hypro Marine, consociata della Avon Marina nel Dorset, è una società del settore, che progetta e produce sistemi di governo servoassistiti. Nel loro stabilimento c’è un’officina meccanica e si effettuano anche lavori di ristrutturazione e di refit. Il lavoro può essere quindi fatto praticamente “internamente”.
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Non tutto è perduto, ma occhio al budget
Come ci tiene a sottolineare Clarke: “Facciamo tutto nell’ottica di non sforare con il nostro budget. Ma, per fortuna, una volta ripulita la barca abbiamo visto che molte parti erano recuperabili. Inoltre il Thunder Hawk era costruito con criteri accuratissimi. Era una barca estremamente solida”.
Certo, ci sono sfide tecniche impegnative da affrontare, come racconta sempre Clarke: “Il lungo parabrezza che arriva fino quasi al coronamento è originale, va recuperato. Impossibile ritrovare un ricambio originale. Se il Perspex, che è completamente danneggiato, si può sostituire, sui montanti va fatto un accurato lavoro di restauro”.
Come dicevamo a buona notizia è però che molte parti sono recuperabili: la qualità dell’inox utilizzato negli Novanta dal cantiere consente di riutilizzare tutti i pezzi in quel materiale. Lo stesso vale per gran parte del mobilio, come il wet-bar, in legno massello.
Fine delle operazioni di restauro? Ultimi mesi del 2024 o inizio 2025.
E a questo punto siamo in trepidante attesa di sapere quale sarà il prezzo di vendita… Sarà valsa la pensa di investire quella sterlina?
4 commenti su “Comprano un Sunseeker 43 per una sterlina. Come sta rinascendo la barca”
Ci piacerebbe che publicaste aggiornamenti periodici e foto di come procedono i lavori fino al completamento del refit.
Condivido richiesta di Umberto.
Quando la passione è dominante non si fanno conti.
Mi piacerebbe vedere le foto mano mano che si fanno i lavori.