Uno dei sistemi più efficaci per capire se una barca è bella, vale a dire, proporzionata nelle forme e nelle sue varie parti, tanto da rispettare i canoni estetici universalmente condivisi (poi, ognuno decide di per sé cosa è bello e cosa no), è svincolarla dall’ambiente circostante, o meglio, metterla in mezzo al mare senza che ci sia possibilità di avere dei riferimenti dimensionali. Ecco, se non si riesce a capire quanto questa barca sia grande è estremamente probabile che sia anche ben disegnata.
Il nuovo Sport Yacht 74 di Sunseeker ha proprio questa qualità, tra le tante: se non lo contestualizzi, o per le persone a bordo o per le barche accanto, non riesci a capire le sue reali dimensioni. Eppure questo 23 metri è il più grande rappresentante della gamma che ripropongono in versione sportiva le caratteristiche tipiche del cantiere inglese: stile originale e riconoscibile, costruzione affidabile, potenza in abbondanza e relative velocità di punta e di crociera, oltre ad integrazione tra ambiente esterno e interno. Questo modello, tra l’altro, che arriva a rinnovare la gamma’, offre un nuovo modo di sfruttare spazi e luce. Grazie alle aperture trasparenti sulla tuga (praticamente una bolla trasparente e persino apribile in nella sua parte apicale e che limita la vetroresina alla copertura della zona poppiera del salone) e sulle murate, la luce arriva praticamente in ogni ambiente al chiuso.
Barca a motore inglese, cuore mediterraneo: ecco il layout
Nonostante la nascita oltremanica i Sunseeker hanno una grande tradizione da barche per la vita all’aperto e lo Sport Yacht non si estranea da questa eredità di famiglia: zone prendisole sono sistemate a prua e a poppa e accompagnano fisicamente le zone più dedicate alla vita conviviale con divanetti e tavolini anche nella zona Fly. E questo può essere goduto anche mentre ci si sposta alla simbolicamente significativa velocità di 40 nodi che questo 74’ raggiunge come prestazione apicale. La coppia di motori che sviluppano fino a 3.800 cavalli cui fa seguito una trasmissione in linea d’asse con eliche di bronzo a cinque pale alloggiate in recessi tubolari che migliorano l’efficienza idrodinamica, consente comunque una velocità di crociera di 30 nodi. Le buone linee di carena, comunque, garantiscono un vantaggioso utilizzo anche in dislocamento, tanto è vero che dal cantiere dichiarano che a 10 nodi l’autonimia dello yacht raggiunge le 330 miglia.
All’interno il layout previsto distingue chiaramente la zona pubblica da quella di servizio. A differenza di quanto avviene sempre più comunemente su yacht di questa tipologia, la cucina trova posto al ponte inferiore. Una soluzione che consente di dedicare tutto il ponte principale al coperto a un generosamente ampio e luminosissimo salone ricco di zone per le sedute e che bene integra la consolle di guida con due poltrone per pilota e copilota. All’armatore è lasciata la possibilità di scegliere se sostituire il mobile posto a sinistra dell’ingresso con un ulteriore divanetto a due posti.
Nel ponte inferiore, invece, tutti i volumi abitativi, come si accennava in precedenza, sono destinati al servizio. Qui sotto ci sono solo cabine, con un bagno privato ognuna, o cucina e non è stata previsto di default nessun salottino. Una scelta che permette di avere, nella configurazione di base: la suite armatoriale a tutto baglio (posta ovviamente a mezzanave) una cabina vip di dimensioni solo leggermente inferiori, ma con una cabina armadio che, per dare idea delle dimensioni, può essere rimpiazzata da una cabina a letti sovrapposti o da una dinette. Terza cabina con letti unibili e dotata anch’essa di bagno separato sulla murata di dritta, opposta alla cucina che invece è posta, intelligentemente, subito alla base della scala per il ponte superiore.