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La nautica non è solo una corsa al nuovo e, come in tanti altri contesti, talvolta è anche giusto guardarsi alle spalle, ammirando il percorso fatto e comprendendo le tappe incontrate. E, come è giusto che sia, il passato ci regala anche grandi barche, tante pietre miliari che in questa serie sulle Classic Boatcerchiamo di esplorare. Grandi barche che, in tanti, ci avete a vostra volta segnalato, ricordato e suggerito. Ecco che, con la “saga” dei Polaris dei Cantieri di Pisa, introduciamo anche alcune delle vostre Classic Boat.
Cantieri di Pisa – Super Polaris
Attivi fin dal 1945 nella costruzione di imbarcazioni civili e militari, i Cantieri di Pisa sono una di quelle tipiche realtà italiane che, con l’avvento degli anni ‘60, ha saputo trasformare se stessa in un “business” di successo. Negli anni ‘60 nascono infatti una serie di yacht a motore nominati secondo le stelle della costellazione di Eridano, barche di successo e capaci di consolidare la fama del cantiere. Tra queste, appunto, entra in produzione il Polaris, nel 1961, un cruiser di 13.20 metri, elegante e capace di ospitare per la notte fino a 6 persone. Con il 1964, il Polaris riceve a sua volta un upgrade, diventando il Super Polaris, sempre una gran barca, ora completa di tuga nuova e flybridge
Nell’immagine, il Super Polaris di Andrea Errani, che gentilmente ci ha raccontato della sua barca
Guardando alle linee della serie Polaris, emerge innanzitutto quella eleganza classica conferita da un disegno pulito e dalla combinazione dei colori con le finiture lignee, rigorosamente in teak o massello di mogano. L’interno scafo è infatti realizzato in triplo fasciame di mogano e, salvo i dettagli in ottone, ogni rifinitura risulta in un piccolo prodigio di ebanisteria.
Venendo agli spazi esterni, il Polaris accoglie con un pozzetto spazioso e ben protetto, sia dalle murate che da un eventuale tendalino. Qui, a sfruttare un “gradino” che accompagna alla battagliola poppiera, è innanzitutto prevista una cuscineria che permette di trasformare questo spazio in una comoda seduta a divanetto. Appena oltre, trova luogo la parte coperta del ponte, la pilothouse, dotata di un flybridge superiore, nel caso del Super Polaris.
Il pozzetto del Super Polaris di Andrea Errani
Muovendo oltre la timoneria, la prua di ambedue i modelli accoglie con ampio spazio nella zona del pulpito offrendo buona libertà di movimento. Per garantire un’ulteriore area lounge, la tuga piatta può infine essere utilizzata come solarium, dotata di cuscinerie adatte appunto alla funzione di prendisole.
Nell’immagine, Diva, il Super Polaris di Alfredo Zampogna, che gentilmente ci ha raccontato della sua barca
Polaris – Interni
Spostando l’attenzione verso le aree coperte, al ponte principale si trova innanzitutto la timoneria, posizionata sulla murata di sinistra e, originariamente, servita da un sedile di guida a panca, ribaltabile e completo di poggia piedi. Tra questa e la murata di dritta si apre invece il passaggio verso il sottocoperta. Retrocedendo verso il pozzetto, a dritta è presente un divano a murata mentre, sulla sinistra, un tavolo abbattibile e mobilio concludono gli spazi.
Super Polaris, vista della timoneria
Sottocoperta si è immediatamente accolti da una dinette ben rifinita, a partire dalle pareti, in teak satinato. Sulla murata di sinistra trova posto un divano a L trasformabile in letto matrimoniale e, su quella di destra, un secondo divano occupa lo spazio. Questo, a sua modo molto versatile, può essere trasformato in letto a castello, grazie ad un semplice ribaltamento verso l’alto della spalliera, che diventa così una cuccetta. Le pareti sono infine occupate da un mobile bar-libreria mentre, sul fronte che affaccia alla cucina, è collocato un tavolo a ribalta, che da chiuso rimane integrato alla parete, sulla verticale. Alla necessità, si abbatte e serve il divano a L.
Gli interni del Super Polaris in un’immagine d’archivio
La cucina, con pareti in laminato, presenta un piano di cottura composto da tre fornelli a gas a cui si aggiunge il forno sottostante. Sono anche presenti una cappa aspiratrice e un frigorifero da 160 litri. Appena a fianco, uno piano di lavoro conduce sino al lavello doppio in acciaio.
Infine, oltre alla toilette degli ospiti e a quella che serve la cabina armatoriale, è appunto presente una cabina prodiera doppia, interamente rifinita in teak e arredata da due ampi letti, abbondante spazio di stivaggio e un armadio con specchiera.
La cabina armatoriale del Super Polaris, con i tipici letti separati in uso fino agli anni ’70
Polaris – Motorizzazione e performance
Per quanto riguarda la motorizzazione originaria, il cantiere forniva la barca con una coppia di motori General Motors-Detroit Diesel 6V53-N, per una potenza di 436 cavalli e una velocità massima di 25 nodi.
Nell’immagine, di nuovo Diva, il Super Polaris di Alfredo Zampogna, che gentilmente ha raccontato della sua barca
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Super Polaris – Scheda Tecnica
Lunghezza Fuori Tutto (LOA)
13.20 m
Baglio Massimo
3.80 m
Pescaggio
0.95 m
Stazza Lorda
18 t
Motorizzazione Originale
2x General Motors-Detroit Diesel 6V53-N
Potenza complessiva
436 cavalli
Velocità Massima
25 kn
Velocità di Crociera
19 kn
Autonomia Crociera
19 ore
Serbatoio Carburante
760 lt (+ supplementare 380 lt)
Posti letto
6
Bagni
3
Costruttore
Cantieri di Pisa
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Scrivo solo per ricordare che tutta questa serie di barche del Cantiere di Pisa è stata Progettata da mio Padre l’ Arch. Pierluigi Spadolini per quanto riguarda le linee Esterne e da mia madre Gianna Spadolini per lo stile degli interni.
Grazie, Tommaso
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2 commenti su “Polaris & Super Polaris (13 m), i mitici cruiser anni ’60 by Cantieri di Pisa – Classic Boat”
Ho due Super Polaris, uno da restaurare e un altro con qualche trasformazione accettabile. Edoardo Napodano
Scrivo solo per ricordare che tutta questa serie di barche del Cantiere di Pisa è stata Progettata da mio Padre l’ Arch. Pierluigi Spadolini per quanto riguarda le linee Esterne e da mia madre Gianna Spadolini per lo stile degli interni.
Grazie, Tommaso