Suzuki Marine: 5 fuoribordo elettrici 2030. Gli EV al 5% della produzione

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Suzuki V6 DF300B Dual Prop
I Suzuki V6 DF300B Dual Prop

Per un’azienda che ha nella nautica uno dei suoi focus principali, è importante vedere gesti concreti in favore dell’ambiente, in particolare. In occasione del 22 marzo, Giornata Internazionale dell’Acqua, vediamo come il colosso giapponese Suzuki è impegnato nella salvaguardia dell’ambiente, non solo del mare.

Suzuki investirà 31,8 miliardi entro il 2030

I numeri, quando si parla di segni tangibili, sono utili per capire. Suzuki Motor Corporation, con le filiali presenti nei vari Paesi, ha intrapreso un percorso di ricerca e sviluppo con investimenti complessivi stimati nell’ordine di 31,8 miliardi di euro entro il 2030. L’intento è essere all’avanguardia per contribuire anche alla salvaguardia dell’ambiente.

Suzuki Environmental Vision 2050” fissa l’obiettivo di riduzione del 40% della CO2 emessa dai veicoli Suzuki entro il 2030, per poi arrivare al 90% entro il 2050.

Suzuki Marine: fuoribordo elettrici

Gli stessi target riguarderanno anche le emissioni rilasciate dai fuoribordo che hanno già visto una riduzione pari al 12% e che entro il 2025 scenderà al 15%. Per i nuovi fuoribordo di media cilindrata, ad esempio, il rapporto di compressione elevato unito a una maggiore efficienza termica, è tra gli elementi chiave per la riduzione delle emissioni.

Tale transizione sta prendendo forma grazie alla “Suzuki Green Technology”. Il piano prevede una significativa attività di riprogettazione delle unità termiche e il debutto nel 2024 di una nuova linea di fuoribordo elettrici, dedicati a chi utilizza la barca soprattutto su laghi e fiumi.

Suzuki prevede di lanciare 5 nuovi modelli entro l’anno fiscale 2030, con una percentuale di motorizzazioni EV del 5%. Per ciò che concerne le unità endotermiche di grande potenza, invece, la casa di Hamamatsu sta valutando la possibilità di adottare carburanti sintetici, a zero emissioni di anidride carbonica.

A livello strutturale è l’adozione di componenti realizzati in materiale termoplastico (utilizzato per le parti esterne di grande dimensioni), a garantire maggior durata ai fuoribordo e ad agevolarne il riciclo.

Suzuki Marine e il fine-vita delle barche

A proposito di fine vita Suzuki ha aderito e sostiene, con altre sei aziende manifatturiere, il programma chiamato “FRP Boat Recycling System” promosso dalla Japan Marine Industry.

La vetroresina è difficile da smaltire, oltre ad essere inquinante quando questo processo viene fatto male. Per questo, nel 2007 sul mercato giapponese, è stato avviato questo piano che previene lo smaltimento con processi inadeguati. Inoltre viene posta l’attenzione anche su processi costruttivi intelligenti così che gli scarti di VTR possano essere facilmente trasportati in impianti appositi e frantumati, selezionati e trasformati in materiali inerti utilizzabili nella costruzione di case ed edifici.

Un’altra attività in cui Suzuki è impegnata fermamente è quella di ridurre l’utilizzo della plastica, essendo questa uno dei principali prodotti dell’uomo che devasta l’ambiente e soprattutto inquina l’acqua e i mari.

Protagonista in questo è anche il Suzuki Micro Plastic Collector, dispositivo che con il sistema di raffreddamento dei propri fuoribordo filtra l’acqua e raccoglie le microplastiche in mare.

 

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