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Frauscher 1212 Ghost Air è tra le più belle barche dell’ultima stagione, vincitrice nella sua categoria del Design Innovation Award 2023. Lo abbiamo testato per voi: ecco com’è andata.
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TEST Frauscher 1212 Ghost Air
L’armoniosa complessità delle linee di questo Frauscher stimola chi vuole prendersi del tempo a capire il design. Una barca che, alla scelta utilitaristica, preferisce un finale mai scontato, più affascinante. Prendiamo lo specchio di poppa. Ci vuole sicuramente meno a farne uno tutto dritto senza curvature o vuoti. O ancora la plancia di comando che segue la stessa idea, come dimostrano anche semplicemente i portalattine incassati direttamente nella vetroresina. Le piccole grandi scelte che fanno la differenza tra una buona barca e una di prima scelta.
La prua del 1212 Ghost Air
Perché i Frauscher mantengono il loro valore
Questo è un po’ il punto come sottolinea anche Mauro Feltrinelli, importatore esclusivo del marchio in Italia, quando mi spiega come i Frauscher mantengano il valore sul mercato anche dopo anni e anni.
“Non è solo il valore del marchio, ma anche perché nel tempo, ad esempio, tu puoi accedere a tutte quelle che sono le viti e i bulloni che fissano le varie componenti di bordo. È fisiologico che uno scafo veloce e che naviga tanto, dopo un po’ di tempo, abbia delle parti che si allentano. Su un Frauscher tu puoi tendenzialmente intervenire senza dover rompere o smontare praticamente nulla e ciò permette di avere, dopo anni, una barca senza scricchiolii o rumori strani, sempre come nuova”.
Com’è fatto il nuovo 1212 Ghost Air?
Al centro della coperta c’è la timoneria, perno centrale dell’imbarcazione intorno a cui gravitano due zone: una prendisole a tutto baglio, con un passaggio centrale che culmina con un divanetto alle spalle della plancia di comando.
L’area oltre alla consolle centrale, nella parte interna delle murate, ospita frigorifero, lavello, barbecue e porta bicchieri, perfettamente integrati nel design. A coronare la prua un grande divano a C con tavolino centrale alzabile o abbassabile. È grazie a questo elemento che qui si può ricavare un comodo living per avere un punto più conviviale o un solarium ulteriore rispetto a quello di poppa. Entrambe le due sezioni possono essere coperte da un tendalino per ciascuna. Nel caso di quella di poppa il bimini parte dal t-top in carbonio e, tramite due pali, copre il prendisole e il divanetto. Verso prua, invece, quattro pali con telaio stivabile permettono di ombreggiarsi quando necessario.
Cuccetta doppia di prua
Non è una barca da crociera, questo è certo, ma gli interni sorprendono senza dubbio. Come sulla 1017 GT Air si scende sottocoperta tramite un passaggio integrato nella parte davanti della consolle e subito si ha di fronte, rivolgendosi verso poppa, il bagno che raggiunge la ragguardevole altezza di 1.90 metri.
Frauscher 1212 Ghost Air
Voltandosi, invece, si accede alla zona notte, costituita da un letto ampio che sfrutta il baglio più che i volumi. Ricordiamoci, infatti, che sopra abbiamo un pozzetto sfruttabile anche come pista da ballo o per i pasti in famiglia, date le dimensioni e la superficie a disposizione.
Veniamo ora alle doti di navigazione. Mentre usciamo dal porto la tramontana che ha portato via i soliti temporali dal salone di Genova, soffia a 15-18 nodi e quindi accenno timidamente, da indigeno, che se vogliamo prendere meno vento e mare ci conviene andare verso levante, riparandoci nella porzione di golfo a destra del monte Fasce.
“E perché mai dovremmo prendere meno vento e onde? – mi rimprovera scherzando Mauro Feltrinelli – Vedrai, non arriverà una goccia”.
A bordo con noi c’è anche Harry Miesbauer che le carene di questo Frauscher, come del 1414 Demon o del 858 Fantom, le ha disegnate. Ci metto poco a capire che virare a 35 nodi è il pane quotidiano per questa opera viva con doppio step che nel dritto, spinta da due Volvo Penta D6-440 con piedi poppieri, arriva a 44 nodi con una stabilità totale anche quando il chop mentre ci allontaniamo dalla costa diventa più fastidioso.
Un mordente totale sull’acqua anche quando si vira stretti con una stabilità e una ripresa da macchina sportiva. È questo che mi ricorda stare al timone mentre davanti agli occhi i contagiri e gli indicatori analogici fanno il paio con un grande e moderno plotter Garmin.
2 commenti su “Frauscher 1212 Ghost Air: salire a bordo e non voler più scendere – TEST”
LUCA MACORATTI
“Tu puoi accedere a tutte quelle che sono le viti e i bulloni che fissano le varie componenti di bordo. È fisiologico che uno scafo veloce e che naviga tanto, dopo un po’ di tempo, abbia delle parti che si allentano. Su un Frauscher tu puoi tendenzialmente intervenire senza dover rompere o smontare praticamente nulla”…. ecco, questo direi che è un elemento che di cui tener conto quando si deve giudicare la qualità di una barca, ben più, mi sia consentito di dirlo, che la scelta di creare i portalattine direttamente nella vetroresina.
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2 commenti su “Frauscher 1212 Ghost Air: salire a bordo e non voler più scendere – TEST”
“Tu puoi accedere a tutte quelle che sono le viti e i bulloni che fissano le varie componenti di bordo. È fisiologico che uno scafo veloce e che naviga tanto, dopo un po’ di tempo, abbia delle parti che si allentano. Su un Frauscher tu puoi tendenzialmente intervenire senza dover rompere o smontare praticamente nulla”…. ecco, questo direi che è un elemento che di cui tener conto quando si deve giudicare la qualità di una barca, ben più, mi sia consentito di dirlo, che la scelta di creare i portalattine direttamente nella vetroresina.
Gariazzoalessandro@gmail.com vorrei un po di prezzi grazie