Non c’è (ancora) una classifica delle corse di barche più pazze del mondo, ma se ci fosse questo sport sarebbe sicuramente dentro. Stiamo parlando del Thundercat Racing, uno sport in cui dei cata-gommoni, passateci il neologismo, lunghi da 3.8 a 4.1 metri e larghi 1.7 m, spinti da motori fuoribordo due tempi da 50 cavalli, solitamente Yamaha o Tohatsu, si affrontano in percorsi estremi tra fiumi, mari, laghi e onde: insomma, basta che sia acqua e loro partono. Se siete alla ricerca di adrenalina con il vostro migliore amico, bhe, fateci un pensiero.
Le corse in barca più pazza del mondo
Ma cosa succede in una gara di “Thundercat Racing”? Innanzitutto si è in due a bordo, pilota e copilota. Al primo spetta il compito di guidare la barca, dare la direzione e “smanopolare” col fuoribordo. Al suo collega a prua quello di tenere la barca in assetto, aiutarla a salire le onde e ad atterrare nel mondo più indolore possibile: in sostanza usa il suo peso corporeo per tenere la barca stabile e quindi più veloce possibile.
Ci sono tre diversi tipi di Thundercat Racing riconosciuti a livello internazionale e un tipo che è esclusivamente neozelandese.
- Surf-Cross: su percorso corto (200m x 300m) con barche che saltano sulle onde fino a 4 metri. Questa specialità è la più spettacolare da vedere.
- Circuito: anche questa specialità è apprezzata dal pubblico perché le barche vanno velocissime sul filo del rasoio tra la velocità massima e il rischio di ribaltarsi su un’onda o per una raffica di vento.
- Enduro: non solo circuiti brevi. Qui si tira “per le lunghe”, a tutta velocità per cento chilometri in mare aperto o su un fiume. Spoiler: non ci sono praticamente limiti atmosferici.
- Surf Haul: unico per la Nuova Zelanda, questo è un evento in stile Enduro in cui l’intera gara si corre parallela a spiagge da surf, aggiungendo un elemento altamente tecnico agli aspetti già fisicamente e mentalmente difficili delle gare di Enduro.
Come diventare un Thundercat racer?
Le gare Thundercat esistono in 18 paesi e hanno estimatori in tutto il mondo. È più facile di quanto possiate immaginare perché non vi servono tute spaziali, sedute da astronave o altre dotazioni speciali. Bastano l’attrezzatura, il giubbotto di salvataggio ed il casco a norma. Poi siete pronti e potete presentarvi ad un evento. Per intenderci, con 6000 euro si riesce già a recuperare del buon materiale per iniziare a gareggiare. Volete più informazioni? Ecco il sito ufficiale!