Massimo Franchini torna a produrre yacht a motore di serie. Dopo quasi otto anni di stasi, in cui la sua Franchini Yachts ha dovuto arrestare l’attività di costruzione di motorasiler e di yacht a motore, l’architetto romagnolo da consulente ha deciso di ritornare a essere costruente. La notizia gliel’abbiamo “estorta” durante il Seatec di Marina di Carrara, dove Massimo Franchini era presente in qualità di presidente della giuria del Myda (Millennium Yacht Design Award) il concorso che ha premiato i giovani progettisti e i professionisti del design nautico e navale.
«Sarà una linea di barche a motore dai 40′ ai 70′. Il primo progetto, sarà presentato al prossimo Versilia Yachting Rendez-vous dal 10 al 13 maggio a Viareggio. Io mi occupo del concept generale e Michele (Ansaloni, ndr), con cui collaboro ormai da molto tempo, segue l’architettura navale». E sarà, ci ha anticipato l’architetto, il modello medio della gamma, quindi presumibilmente un 55′.
Il ritorno in azione dell’architetto-costruttore è stato agevolato dall’arrivo di un finanziatore non meglio identificato se non per il campo professionale di riferimento: è un nome legato al mondo della produzione di energia eolica.
Ma cosa avranno di particolare le nuove barche a motore di Franchini? «Ecco io vorrei che non avessero proprio nulla di particolare, che fossero uguali a tutte le altre: sali in barca per fare un giro e ti accorgi che non funziona nulla. Barche normali, insomma… (ride). Scherzi a parte, più che nell’aspetto vorrei che la particolarità si evidenziasse nell’uso. Barche funzionali, pratiche ed economiche nella gestione compatibilmente con le dimensioni». Sarà insomma una barca rivoluzionaria? «I diportisti, gli armatori non sono rivoluzionari. A parte qualche raro caso sono molto più tranquilli quando si confrontano con qualcosa che conoscono bene. Apprezzano molto di più le cose che erano già in barca quando ci andava il nonno di quelle che potremmo metterci oggi. I nuovi Franchini saranno barche attuali, allo stato dell’arte, ma di sicuro eviteremo di realizzare una barca troppo… avanti, vale a dire una barca troppo innovativa e rivoluzionaria per il mercato. Quella è un’attività destinata a chi non deve necessariamente guadagnare dalla sua iniziativa: se le barche le vuoi vendere devi produrre ciò che la gente poi compra». Bocca cucita su tipologia, estetica e qualsiasi altra cosa possa tradire informazioni.
Dobbiamo quindi dimenticarci i Franchini Yachts a vela, i mitici motorsailer che per anni hanno rappresentato la qualità costruttiva capace di affascinare sia velisti sia motoristi? «Noi siamo sempre disponibili a realizzare una delle nostri motorsailer nel momento in cui qualcuno ce lo ordina, ma se parliamo di prodotti nuovi allora siamo totalmente concentrati nella nuova linea di motoryacht».