L’ambasciatore Garmin Antonello Salvi ci guida alla scoperta di una tecnica molto semplice e divertente: la traina costiera. Non richiede un’attrezzatura da pesca costosa e si può praticare da qualsiasi barca.
Antonello Salvi, ecco come fare traina costiera
Come ci racconta Antonello, “Per questa tecnica bastano due cannette non necessariamente di valore, due attrezzi da un massimo di 12-20 libre, accoppiate con mulinelli anche a bobina fissa”. Sarà più importante avere una bella gamma di esche, “Non devono mancare i siliconici, i polipetti e i rapala di diverse colorazioni, ma sarà importante per ogni tipo di artificiale studiare la velocità adeguata perché non tutti possono essere trainati agli stessi nodi. Questa traina si fa dai 3 ai 7 nodi, a seconda del tipo di esca usata. Basterà mettere in acqua l’artificiale e tenendolo vicino la barca variare la velocità da 3 a 7 nodi per vedere qual è il suo punto critico, bisogna trainare in questo range alla massima velocità consentita dall’artificiale”.
Cosa si può insidiare?
Si può optare per mettere in bobina un trecciato di 20 libre e un terminale in fluorocarbon dello 0,40 collegato tramite una micro girella, si possono utilizzare anche dei piccoli affondanti. “Le prede sono varie e divertenti: occhiate, aguglie, tombarelli, palamiti, alletterati, lampughe. Ma bisogna ricordare di avere sempre il massimo rispetto del mare, in caso di prede multiple mai più di 5 kg di pescato a persona”. Se vogliamo aumentare le nostre possibilità aiutandoci con uno strumento elettronico per studiare il fondale e la presenza di pesce? “In questo caso, per questa tecnica, io consiglio lo Striker 5 Garmin, è un buon ecoscandaglio fish finder con un GPS incorporato ma senza cartografia, per questo tipo di traina può andare assolutamente bene”.
ANTONELLO SALVI, chi è il campione?
Classe 1976 da Belvedere Marittimo (CS), è campione del mondo di traina d’altura nel 2011 con la nazionale italiana, ha collaborato con Sky e oggi è uno degli ambasciatori Garmin.