Il primo vero week-end d’estate è stato all’insegna delle barche. “Un botto di barche, una roba incredibile!” mi dice un amico da Napoli. Da Genova all’Adriatico, passando per lo Ionio, il Garda e tutti gli specchi acquei che vi vengono in mente si sono viste tante, tantissime imbarcazioni. Complici le spiagge affollate (e regolamentate), sono tanti i diportisti che hanno rispolverato le chiavi con il galleggiante attaccato, perse in qualche cassetto, e si (ri)messi al timone della loro barca.
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Tutti in barca! L’Italia si riprende il mare
A dirla tutta di italiani in barca, o meglio, di barche in acqua in Italia, non se ne vedevano così tante da tempo. Piccole e grandi, gozzi, motoscafi e superyacht (senza dimenticare le amiche barche a vela!), è stato un week-end da tutto esaurito sulle nostre coste. E bene così! Infatti l’Italia è uno dei principali produttori al mondo di barche e gommoni. La prova è che, numeri alla mano, la nautica rappresenta circa il 2% del PIL del Paese. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che quasi tutta produzione finisce all’estero. Nonostante questo l’Italia è tra i paesi con più barche al mondo – circa 577.513 secondo i dati di ICOMIA – anche se, statisticamente, non siamo tra quelli che “amano” di più navigare. Secondo questa stima, infatti, le barche ogni 1.000 abitanti sono poco meno di 9.
Gli italiani tornano ad amare la barca? Speriamo di sì!
Durante la fase più acuta del lockdown è stato chiaro che i diportisti che non vedevano l’ora di tornare alle loro barche. Sono arrivate centinaia di domande in redazione attraverso il sito e le e-mail per capire di più su quando si poteva tornare prima a bordo e poi a navigare. E ora tutta quella voglia di mare e di lago “tenuta a bada” sta finalmente trovando una via.
Chissà che, magari, non sia stato proprio lo stare chiusi in casa a far scattare di nuovo la scintilla per la navigazione che nel nostro paese da alcuni anni sembra essersi un po’ sopita, o demonizzata, secondo lo stereotipo “se hai la barca sei ricco”. A proposito, qui trovi la nostra selezione tra barche (nuove) fino a 30.000 € e quelle fino a 50.000 €.
E i cantieri?
Buone notizie, per ora, anche dal fronte dei cantieri e dei rivenditori con cui la nostra redaizone ha contatti quotidiani. Sono in molti a rispondere in differita scusandosi a suon di “siamo (fortunatamente) piuttosto indaffarati”. E come biasimarli, benvengano le risposte se c’è da soddisfare qualche nuovo armatore alle prese col suo nuovo giocattolo, soprattutto visto che fino ad un mese fa si dava per spacciata la stagione. Ora, facendo attenzione, si può sperare di riuscire a salvarla, almeno in parte.
A proposito del mare
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Gregorio Ferrari
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