Capraia e l’Isola del Giglio sono le due isole dall’Arcipelago Toscano più vicine alla costa, il Giglio, e più lontana, Capraia. Ma entrambe sono molto “marittime”, specialmente godibili e usufruibili in la barca.
Capraia a due “passi” dalla Corsica
Vulcanica e rocciosa, la più occidentale delle Isole Toscane racconta una storia fatta di natura selvaggia e grotte solitarie.
Lunga circa 4 miglia, da Punta Teglia a nord a Punta dello Zenobito a sud, Capraia ha uno sviluppo costiero di circa 15 miglia e dista 16 miglia da Capo Corso, punta della Corsica.
È riconoscibile dal mare grazie all’aspra mole del Monte Arpagna, alto 447 metri, che svetta sul lato nord. Come tutte le isole dell’Arcipelago Toscano, Capraia fa parte dell’area marina e ci sono limitazioni all’ancoraggio.
Selvaggia e di chiara origine vulcanica, Capraia è stata dall’Ottocento fino al 1986 sede di una prigione. Oggi l’isola cerca di trasformarsi in una località turistica attenta all’ambiente e alla preservazione delle sue caratteristiche naturalistiche uniche.
Porti e ancoraggi a Capraia
PORTO DI CAPRAIA
(43°03’ 10N – 09°50’ 35E)
Pittoresco porticciolo contornato da un piccolo borgo, è racchiuso tra due moli, S e N, interamente banchinati. Avvicinamento: la darsena è posta in fondo a una bella baia, riconoscibile per il faro e la torre che sovrastano Capo Ferraione.
Ormeggio: sulle banchine e a riva, dove indicato. Lunghezza max barca: 30 metri. Profondità: 1-4 metri.
Servizi: acqua ed elettricità in banchina. Servizi igienici e carburante a terra. A disposizione: riparazioni e servizi navali di vario tipo. A terra: bar, banca, posta negozi e ristoranti in paese, a dieci minuti di cammino.
CALA CEPPO
(43°01’ 59N – 09°50’ 19E)
Coperta da Punta Civitata, è un’ampia ansa sovrastata da alte e spettacolari scogliere. Il posto migliore per dar fondo è a nord dell’insenatura su fondali sabbiosi di 5-8 metri, buon tenitore. Esposta a venti da S e da E.
ANSA CARBICINA
(43°01’ 50N – 09°49’ 70E)
Più piccola baia situata a SE di Cala Ceppo, si può dar fondo in 10-14 metri di acqua su sabbia, avvicinandosi a 50 metri dalla riva.
LO SCOGLIONE
(43°01’ 20N – 09°49’ 20E)
Poco a S dei due ancoraggi precedenti, prende il nome da una roccia alta circa 5 metri e posta sul lato S. Si ancora su fondali irregolari (in 9-20 metri d’acqua), che verso riva risalgono piuttosto rapidamente: fare sempre attenzione in manovra.
PUNTA ZENOBITO
(43°00’ 40N – 09°48’ 42E)
È la punta S di Capraia, sovrastata da una torre. Sul suo lato NE si apre Cala Rossa, insenatura larga circa 100 metri e affascinante approdo con contrasto tra roccia grigia di origine lavica e il rosso vivo del basalto. Il fondo è cattivo tenitore. Sul lato O di Punta Zenobito c’è invece Cala del Moreto, dove si da fondo in 10-15 metri d’acqua su fondo di sabbia e roccia.
Navigando tra grotte e vulcano
Una circumnavigazione permette di scoprire in fretta la vera essenza di Capraia. Nella parte orientale, innanzitutto, si ammirano valli che si aprono su cale dove sfociano corsi d’acqua che creano piccole anse, spiaggette di ciotoli e grotte. Verso sud da non perdere Cala Rossa, dove una spaccatura del vulcano Zenobito mostra l’interno del cratere dal colore grigio intenso, mentre la roccia rosso fuoco si staglia sul fronte est. A seconda dell’incidenza dei raggi del sole durante la giornata i colori mutano toni e sfumature. Da visitare anche la vicina cala del Morto o Moreto.
Le coste sul lato ovest di Capraia sono invece alte e rocciose e nascondono grotte tutte da esplorare e archi naturali. È stata l’erosione causata dal vento e dalle eruzioni del vulcano Zenobito ad avere creato ampie cavità, chiamate “tafoni”. La più famosa delle grotte è quella del Bue Marino e l’arco più conosciuto è quello della Cala del Reciso, affascinante davvero e anche attraversabile a nuoto. Sulla vicina Isola dei Gabbiani i pennuti la fanno da padrone e le grotte del Bue Marino danno antiche emozioni.
Isola del Giglio tra rocche, torri e baie riparate
Splendida e molto amata dai turisti, anche stranieri, ospita spiagge magiche, ma anche un unico mix di testimonianze storiche e artistiche.
Chiamata così perché in primavera si trasforma in un’oasi verde ricoperta proprio dai bianchi fiori, l’Isola del Giglio è un comune della provincia di Grosseto che comprende anche la più piccola isola di Giannutri, situata 11 miglia in direzione sudest.
Montuosa – l’altezza massima è raggiunta dai 498 metri del Poggio della Pagana – è la seconda per estensione dell’Arcipelago, grazie alle 15 miglia di linea costiera e alla superficie di 21,2 chilometri quadrati.
Separata dal tratto di costa toscana dove svetta l’Argentario da 8 miglia di mare, ospita sul suo territorio tre borghi: Giglio Porto, Giglio Castello e Giglio Campese.
I primi due hanno origini medievali, mentre Campese, un tempo sede solo di capanne di pescatori, da pochi anni è stato trasformato in centro turistico, grazie anche alla presenza, proprio ai margini del villaggio, di una splendida spiaggia.
Fino a pochi decenni fa su quasi l’intera superficie dell’entroterra isolano erano stati ricavati terrazzamenti con muri a secco di granito, detti greppe, e utilizzati per la coltura. Oggi purtroppo sono quasi tutti abbandonati ma danno all’isola un aspetto particolare.
Porti e ancoraggi all’Isola del Giglio
GIGLIO PORTO
(42°21’ 61N – 10°55’ 21E)
Situtato sulla costa NE dell’isola, è l’unico porticciolo: protetto da due moli è folkloristico e sempre pieno di traffico. Avvicinamento: cospicui l’abitato del villaggio e la Torre del Saraceno.
Ormeggio: lungo le banchine E e O ci sono circa 60 posti barca. Lunghezza max barca: 20 metri. Profondità: 1-2,5 metri. VHF: 14 e 16.
Servizi: acqua e carburante in darsena. A disposizione: riparazioni elettriche e motori, scivolo e gru. A terra: market, negozi, bar e ristoranti in paese.
CALA CANNELLE
(42°21’ 00N – 10°44’ 00E)
Posta a S del porto a riva ospita una bella spiaggia di sabbia. Si può ancorare nell’angolo a NO della baia davanti alla riva rocciosa in 8-13 metri d’acqua su fondo di sabbia e alghe.
CALA DELLE CALDANE
(42°20’ 37N – 10°55’ 20E)
Sulla costa E, doppiata Punta di Capo Marino, c’è questa piccola e selvaggia baia con una spiaggetta, davanti alla quale dar fondo, a 100 metri dalla riva, in 5-10 metri d’acqua su fondo di alghe e sabbia.
CALA DELL’ALLUME
(42°21’ 00N – 10°52’ 90E)
Riconoscibile dallo scoglio della Cappa che si trova 400 metri a S dall’ingresso alla baia. Dar fondo a 100 metri dalla scogliera in 7-10 metri d’acqua su roccia.
BAIA DI CAMPESE
(42°22’ 18N – 10°52’ 79E)
Davanti all’omonima spiaggia c’è questo ottimo ancoraggio ridossato da tutti i venti esclusi quelli da NO. Dar fondo in 3-8 metri d’acqua su sabbia.
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