Qualche settimana fa abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano una possibile via al futuro della mobilità in mare. Una data che resterà per noi addetti ai lavori impressa indelebilmente nella memoria. L’occasione ci è stata concessa da Volvo Penta che, insieme al Gruppo Bénéteau, ci ha fatto vivere l’esperienza di navigare a bordo di uno Jeanneau NC37 per l’occasione trasformato in una barca laboratorio ed equipaggiato con un sistema di propulsione ibrido elettrico.
Alla conferenza stampa di presentazione svoltasi nel centro prove Volvo Penta situato a Krossholmen, a poca distanza da Göteborg, è seguita una prova in mare degna di questo nome in perfetto stile nordeuropeo con molto vento e onda corta. La vera innovazione si cela in sala macchine dove ai due tradizionali propulsori D4-320, con trasmissioni Aquamatic Sterndrive, sono stati accoppiati altrettanti motori elettrici da 30kW ciascuno. Debutta così la propulsione ibrida per barche a motore di Volvo Penta, attesa già da diversi anni (qui vi avevamo anticipato del progetto nel 2018).
Come funzionano i motori ibrido-elettrici di Volvo Penta
Le batterie MG da 67kW totali sono otto suddivise, per l’occasione, in due unità da quattro rispettivamente sotto il piano di calpestio e, in un vano, in prossimità della cabina principale. Fin qui la teoria. Nella pratica tutto ciò si traduce nella possibilità di scegliere tre modalità di utilizzo: Electric, Hybrid e Power.
A discrezione l’armatore può selezionare quella più idonea direttamente dal touchscreen in modo rapido e intuitivo. E così si passa da una navigazione full electric a quella ibrida che, all’elettrico fa subentrare, in automatico una volta raggiunti i 1500 giri/minuto, i motori endotermici, fino a quella tradizionale garantita dai motori diesel o HVO della modalità Power. In quest’ultima si riesce ad apprezzare l’effetto generato dalla spinta dei motori elettrici per complessivi 90kW.